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Crédit Agricole: conti in crescita, via al riassetto del gruppo

Crédit Agricole ha annunciato un piano di semplificazione della struttura proprietaria di tipo mutualistico, al fine di rassicurare gli investitori sulla solidità e redditività della società quotata in Borsa. In occasione della pubblicazione dei risultati del 2015, che hanno visto l’utile crescere sopra le attese degli analisti, il gruppo francese ha dettagliato il piano di riassetto infragruppo, già anticipato a grandi linee il mese scorso e oggi apprezzato dalla Borsa che premia il titolo con un balzo, intorno a mezzogiorno, di quasi il 12% oltre i 9 euro per azione.

In particolare il piano prevede il riacquisto da parte delle 39 banche regionali della partecipazione del 25% detenuta finora da Crédit Agricole SA con un’operazione da 18 miliardi di euro. Oggi l’incrocio azionario vede infatti le banche regionali detenere il 56% del Crédit Agricole che a sua volta detiene il 25% di queste ultime. Adesso questa quota sarà completamente ceduta, mentre la maggioranza di Crédit Agricole rimarrà nelle mani delle 39 casse regionali. L’Ad del gruppo Philippe Brassac ha detto che l’obiettivo del piano è quello di porre fine alle critiche di analisti, azionisti e regolatori sull’eccessiva complessità dei rapporti azionari tra la società quotata e le banche cooperative a monte della catena di controllo. Il riassetto dovrebbe portare al raggiungimento di un ROTE (redditività operativa) di almeno il 10% nel periodo 2016-2019 e all’aumento del CET1 all’11%. Inoltre dovrebbe consentire il pagamento di un dividendo esclusivamente in cash già quest’anno con un payout ratio del 50%, mentre fino ad oggi le banche controllanti avevano ricevuto dividendi solo in azioni.

CONTI E CARIPARMA – Quanto ai conti, come detto nel quarto trimestre 2015 Crédit Agricole ha riportato una crescita del risultato netto del 27,5% su anno a 882 milioni di euro sopra le stime degli analisti di 692 milioni. I ricavi sono saliti del 10,6% a 4,289 miliardi, leggermente superiori alle previsioni di 4,315 miliardi. Nell’intero 2015 la banca transalpina ha realizzato utili netti un rialzo del 50% a 3,51 miliardi di euro. 

Per quanto riguarda la controllata italiana Cariparma, ha archiviato il 2015 con un utile netto di 221 milioni, in crescita del 38% annuo includendo i contributi ordinari e straordinari al Fondo di Risoluzione e al Fondo di Garanzia dei Depositi. il 2015 ha visto i proventi operativi netti attestarsi a 1,773 miliardi (+3%); la raccolta diretta è cresciuta del 5% a 39 miliardi, quella indiretta del 6% a 60,2 miliardi e quella gestita dell’11% a 25,5 miliardi. Il Common Equity Tier 1 si attesta all’11,4% e il ROTE (Return on Tangible Equity) al 7,5%.

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Categories: Finanza e Mercati