Credem ha chiuso il primo trimestre con un utile netto consolidato a 44,9 milioni, in calo del 17,8%, a causa di un minore contributo della gestione finanziaria. I prestiti sono saliti del 4,6% e la raccolta dell’1,2%, mentre il Roe annualizzato ha superato il 7% e il margine d’intermediazione si è attestato a 287,4 milioni (-7,3%).
All’interno dell’aggregato, il margine finanziario ha raggiunto quota 122,5 milioni (+1,3%), mentre il margine da servizi è stato pari a 164,9 milioni (-12,8%). I costi operativi si sono attestati a 183,1 milioni (-4,5%) e il rapporto cost/income è salito dal 61,9 al 63,7%.
Il risultato lordo di gestione è stato pari a 104,3 milioni (-11,8%), mentre il risultato operativo è sceso a 85,2 milioni dai 105,7 milioni precedenti. L’utile ante imposte è calato a 66,2 milioni dagli 80,8 milioni di fine marzo 2018 (-18,1%). Gli accantonamenti per rischi e oneri sono stati pari a 0,1 milioni dai 3,9 milioni dell’anno precedente.
Per quanto riguarda la raccolta complessiva da clientela, a fine marzo si attestava a 66,885 miliardi (+1,1%), con quella complessiva che ammonta a 79,132 miliardi (+1,2%). In particolare, la raccolta diretta da clientela ha raggiunto i 23,626 miliardi (+6,8%) e quella complessiva i 26,192 miliardi (+6,4%). Gli impieghi a clientela sono cresciuti del 4,6%, mentre le sofferenze nette su impieghi netti sono pari allo 0,91%. mpless
