Credem archivia il primo semestre 2018 con un utile netto di 95 milioni, in calo del 6,2% su base annua. Il conto economico riclassificato vede margine di intermediazione a 583,9 milioni (-0,3%), con margine di interesse a 241,3 milioni (+1,9%) e commissioni nette a 268,1 milioni (+3%), di cui 181,4 milioni da gestione e intermediazione (+5,6%) e 86,7 milioni da servizi bancari (-2,1%).
In aumento a 376 milioni i costi operativi (+1,6%), per un rapporto cost/income salito al 64,4%. Il risultato lordo di gestione scende del 3,7% a 207,9 milioni, mentre il risultato operativo si attesta a 183,3 milioni (-4,6%). Quanto agli aggregati patrimoniali, la raccolta da clientela è pari a 67,1 miliardi (+3,4% annuo), con raccolta diretta a 23,2 miliardi (+7,8%), mentre gli impieghi si attestano a 24,25 miliardi (+3%).
I crediti problematici lordi sono scesi dell’8,6% da giugno 2017, con un’incidenza sugli impieghi al 5,1% (dal 5,8% del primo semestre dello scorso anno), con un costo del credito a 13 punti base. Il coefficiente Cet1 è sceso al 13% dal 13,63% di fine marzo.
Quanto alle previsioni sull’intero 2018, Credem mette in guardia su “alcuni elementi di probabile discontinuità relativi sia al contributo dell’area finanza, che sarà penalizzata dalle condizioni attuali di mercato, sia dall’incidenza del rischio creditizio che potrà assumere livelli meno contenuti, anche se nell’ambito di quanto fissato nella pianificazione aziendale”.