La corsa al vaccino continua, forse già disponibile dalla prossima primavera. La notizia arriva da Marta Branca, Direttore Generale INMI “Lazzaro Spallanzani” di Roma, durante un’intervista al TG Poste, il telegiornale di Poste Italiane.
A poco più di un mese dai primi test per la sperimentazione umana del vaccino contro il Covid, arriva l’annuncio da parte del Direttore dello Spallanzani: “ci auguriamo che nella primavera dell’anno prossimo potremmo avere una produzione di molte dosi di vaccino da poter cominciare a somministrarlo a tutte le persone”.
“La sperimentazione è composta da 4 fasi – ha continuato Branca – noi siamo alla fase 1, la fase clinica”. Si tratta della fase tipica della sicurezza e della immunogenicità, cioè quella in cui la dose iniettata all’interno dell’organismo deve determinare la produzione di anticorpi neutralizzanti, quelli in grado di bloccare la replicabilità del virus.
“Entro la fine dell’anno avremo inoculato il vaccino a persone giovani e anziane e alla fine dell’anno potremo avere l’autorizzazione a passare alla fase 2. La fase 2 e la fase 3 sono ancora due fasi di sperimentazione su un maggior numero di persone e poi si può passare alla produzione”. Se tutto andrà bene, la commercializzazione partirebbe dalla prossima primavera 2021.
Anche se i numeri si sono alzati rispetto a luglio e agosto, l’Italia è riuscita a contenere il contagio rispetto ad altri paesi europei. “Attualmente, abbiamo 50mila positivi: di questi il 94% è asintomatico, il 6% ha condizioni lievi e lo 0,5% è in terapia intensiva” – ha affermato Branca.
Per il momento mascherine e distanziamento sono le uniche armi efficaci contro il nemico pandemico. “L’utilizzo della mascherina è imprescindibile: se ben indossata impedisce alla persona che la indossa di contagiare chi si ha di fronte e di difendersi dalla goccioline di saliva, il veicolo che porta l’infezione”. Inoltre, è bene ricordarsi di sanificare spesso le mani”- ha concluso Branca.