Fermo restando che le misure restrittive sono ancora necessarie e dobbiamo tutti rispettarle, e che il virus si sconfiggerà soprattutto con i vaccini e l’immunità di gregge, in vista della bella stagione arriva una notizia che ci può infondere un po’ di ottimismo. Che il virus all’aperto (e dunque in estate, quando si sta più facilmente fuori casa) circoli meno era già intuitivamente noto, ma ora è arrivata una ulteriore conferma scientifica: l’istituto irlandese Health Protection Surveillance Center ha infatti certificato che la trasmissione all’aperto rappresenta lo 0,1% dei casi di Covid-19, ovvero solo 1 contagio su 1000. Insomma incontrarsi all’aria aperta, con le dovute precauzioni, è molto più sicuro rispetto al rischio contagio di quanto avviene nei luoghi chiusi dove c’è scarsa areazione.
L’analisi è relativa ai casi di Covid nella Repubblica di Irlanda dove si è rilevato che, dall’inizio della pandemia, solo 262 casi su oltre 232mila erano riconducibili ad attività all’aperto; quindi per l’appunto lo 0,1%. Più nello specifico, in Irlanda ci sono stati 42 focolai associati a raduni all’aperto di cui 21 si sono verificati nei cantieri edili (con 124 casi), 20 durante attività sportive e fitness in cui ci sono stati 131 casi e 1 era di origine familiare con 7 casi. Queste proporzioni sono state confermate anche da altri studi internazionali, svolti in diversi Paesi. Ad esempio una ricerca su 1.245 casi in Cina ha rilevato che solo tre persone sono state infettate all’aperto, ma stavano conversando senza mascherine. Mentre, secondo una revisione dell’Università della California su cinque studi globali sulla trasmissione, le possibilità di contrarre il Covid-19 in un ambiente chiuso sono 19 volte maggiori rispetto ai luoghi all’aria aperta.
Se accompagnati dunque da una adeguata gestione del rischio (indossare correttamente la mascherina e rispettare il distanziamento di almeno 1 metro tra le persone, come abbiamo imparato ormai da un anno), i luoghi aperti sono ufficialmente meno pericolosi di quelli al chiuso, e pure di parecchio. Questa era una circostanza già nota, ma non ci ha impedito di allarmarci vedendo le immagini, ad esempio, dei parchi presi d’assalto durante le prime belle giornate di sole primaverili: ebbene la scienza stessa ha confermato che se si evitano assembramenti e se si indossano le protezioni, anche un parco gremito può rappresentare un fattore di rischio quasi nullo.