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Covid, Regioni: Sardegna rossa, 5 in arancione

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L’Italia si tinge di giallo, ma non del tutto. Il consueto monitoraggio settimanale svolto dall’Istituto superiore di sanità e dal ministero alla Salute ha espresso il verdetto che più o meno era atteso alla viglia: in rosso, cioè di fatto in lockdown, rimane solo la Sardegna, che qualche settimana fa era stata l’unica Regione addirittura in bianco; altre cinque regioni vanno in arancione – Calabria, Sicilia, Valle d’Aosta, Basilicata e Puglia -, mentre per tutte le altre si torna o si conferma il colore giallo. La novità stavolta non è solo teorica: per un mese e mezzo le restrizioni più lievi erano state sospese, anche nelle ultime settimane quando diverse Regioni avrebbero già avuto dati da zona gialla, invece adesso chi è in giallo ci va sul serio e soprattutto saranno solo le Regioni di questo colore a beneficiare delle attesissime riaperture di lunedì 26 aprile.

Insomma il primo segnale di ripartenza non coinvolgerà proprio tutti, ma comunque all’incirca una cinquantina di milioni avrà il via libera: con tutte le cautele del caso, più volte ricordate dal premier Mario Draghi, bar e ristoranti (ma anche attività commerciali non essenziali e cultura) potranno riaprire anche di sera, ma solo con i tavolini all’aperto e comunque non oltre le 22, visto che per qualche settimana permane il coprifuoco. Polemica invece sui centri commerciali, che rimangono chiusi nel fine settimana mentre c’è il via libera alle spiagge. Ad essere penalizzato stavolta è il Sud: mentre le prime ondate avevano colpito maggiormente le Regioni settentrionali, in queste settimane il contagio preoccupa soprattutto in alcune regioni meridionali e nelle isole, che quindi per ora non potranno riaprire, attenendosi alle regole delle zone arancioni o rosse.

Le Regioni in giallo sono dunque 13, più le due provincie autonome di Trento e Bolzano. I colori sono frutto dell’andamento dei dati nelle ultime due settimane. Se si guarda esclusivamente al monitoraggio di oggi, ci sono soltanto due Regioni con un Rt superiore a 1 e cioè la Basilicata e la Sicilia. Stessa cosa vale per il rischio, che può essere basso, moderato o alto (e in questo ultimo caso porta in zona arancione anche se l’Rt è sotto 1). Ebbene, questa settimana lo hanno alto solo la Calabria e la Sardegna. Scende ulteriormente l’Rt nazionale che ora è a 0,81, diminuito ancora rispetto allo 0,85 della scorsa settimana. 

La Cabina di regia conclude che “si conferma la lenta discesa dei nuovi casi e del numero di pazienti ricoverati, ma il quadro complessivo resta ancora ad un livello critico”. Gli esperti spiegano infatti che il tasso di occupazione dei letti rimane alto: “Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sopra la soglia critica, cioè a 35%, anche se il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 3.526 il 13 aprile a 3.151  il 20. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è sotto la soglia critica del 36% per la prima volta dopo varie settimane. Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 26.952 a 23.255. Sempre secondo gli esperti “è fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie”.

“Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi”, ha concluso il comitato scientifico.

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Categories: Politica