L’emergenza Covid sembra essere ormai definitivamente alle spalle, ma, tuttavia, ancora non possiamo dire addio definitivo alle mascherine, perlomeno in alcune particolari situazioni. Dal primo maggio, l’Italia entrerà nella fase di post-Covid, ci saranno meno obblighi sulle mascherine, ma non sarà un via libera definitivo. La stessa Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, non ha ancora dichiarato l’effettiva fine emergenza. Vediamo cosa cambia con la nuova ordinanza, firmata dal Ministro della Salute, Andrea Schillaci, che entra in vigore dal primo maggio.
Resta l’obbligo nelle Rsa, reparti di terapia intensiva e malattie infettive
Secondo la nuova ordinanza, l’obbligo di mascherine resterà nelle Rsa e nei reparti ospedalieri e di malattie infettive. “La soluzione punta a tutelare anziani fragili e immunodepressi” ha spiegato il ministro Schillaci. Mascherine obbligatorie, quindi, per il personale dipendente e i parenti in visita. Nel pronto soccorso resta l’uso del dispositivo per i pazienti con sintomi respiratori e i contatti come il personale, altri pazienti e parenti, nel rispetto dei percorsi già seguiti. Decade anche l’obbligo di tampone per entrare in ospedale.
Decade l’obbligo nei bar e nelle area di stazionamento degli ospedali
Le mascherine, invece, non saranno più obbligatorie né consigliate al bar, in mensa e nelle sale di stazionamento degli ospedali. Dove non sarà più obbligatorio, resta la raccomandazione all’uso del dispositivo di protezione se sono presenti anziani, pazienti fragili e immunodepressi, per tutelarli. La decisione finale, comunque, spetterà ai direttori sanitari degli ospedali, ai direttori medici delle strutture territoriali e a medici di famiglia e pediatri nei loro studi e nelle sale d’attesa.
Covid: mantenere la prudenza
La precedente ordinanza che prevedeva l’obbligo di mascherine nelle Rsa e negli ospedali era scaduta il 30 aprile. Già a dicembre del 2022, il Governo Meloni aveva prorogato l’obbligo di mascherina in Rsa, Pronto soccorso e Ospedali. Intanto, i dati, secondo il ministro Orazio Schillaci, dimostrano che l’emergenza sia superata. Resta però importante mantenere il controllo della situazione. In caso di una nuova minaccia, sotto forma di una variante, il ministro dice “siamo pronti a intervenire”. Prudenza arriva anche dal direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus “siamo molto incoraggiati dal costante calo dei decessi, diminuiti del 95% dall’inizio del 2023. Tuttavia alcuni Paesi stanno registrando aumenti”.
Per la prossima stagione l’intenzione sarà quella di proporre vaccinazione antinfluenzale assieme a quella anti Covid, offrendo dosi possibilmente aggiornate sulla base dei virus circolanti.