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Covid, Galli contro Draghi ma parla da scienziato o da agit-prop?

Proprio nel giorno in cui il piano vaccinazioni accelera, il virologo Massimo Galli dell’Ospedale Sacco accusa il premier Draghi di “non averne ancora azzeccata una sul Covid” ma i fatti gli danno torto – Ecco perchè

Covid, Galli contro Draghi ma parla da scienziato o da agit-prop?

Che il professor Massimo Galli, direttore della Divisione Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano e infettivologo coccolato soprattutto dai talk show radical chic, fosse su di giri lo si era capito dalle dure critiche scagliate da “Otto e mezzo”, il salotto di Lilli Gruber su la7, fin da sabato sera contro le riaperture di scuole e ristoranti decise dal Governo Draghi per il 26 aprile. “Rischio calcolato dice il Governo? – è insorto il professor Galli – No, rischio calcolato male” perché i contagi sono ancora troppo alti e i vaccinati ancora troppo pochi. A nulla sono valse le precauzioni espresse dal premier Mario Draghi e ribadite su “la Repubblica” dal professor Gianni Rezza, il capo della Prevenzione del Ministero della Salute, sul fatto che le riaperture non sono irreversibili e saranno condizionate al ritmo delle vaccinazioni, all’andamento della curva epidemiologica e al responsabile comportamento dei cittadini a cui si chiede di non abbassare la guardia e di comprendere che le riaperture stesse, come ha sostenuto anche il Governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini non sono affatto un segnale di “liberi tutti”.

Ma è nell’intervista riportata dal Fatto Quotidiano di oggi che il professor Galli è andato oltre attaccando a testa bassa Mario Draghi e sostenendo, papale papale, che “sul Covid il premier Draghi non ne ha azzeccata ancora una“. Sfortunatamente per Galli queste dichiarazioni appaiono proprio nelle ore in cui tutta la stampa (ma non Il Fatto quotidiano) segnala che le vaccinazioni in Italia hanno state per la prima volta 358 mila nella giornata di ieri. Siamo ancora lontani dall’obiettivo delle 500 mila vaccinazioni al giorno che il Governo si è imposto di raggiungere il prima possibile, ma è un passo avanti o no?

Ma torniamo alle disinvolte affermazioni rilasciate dal professor Galli al Fatto quotidiano. Che significa che Draghi non ne ha azzeccata una? Sospendiamo per ora il discorso sulle riaperture su cui nessuno – e nemmeno il professor Galli – può contare su elementi certi ma esaminiamo i fatti più rilevanti della linea Draghi nella gestione dell’emergenza Covid nei due mesi che ha vissuto da premier. Ne ricordiamo principalmente tre:

1) la tirata d’orecchie del nostro premier alla Commissione europea per il modo in cui sono stati sottoscritti i contratti di forniture dei vaccini con le case farmaceutiche: Draghi ha sbagliato ad alzare la voce?

2) la dura reprimenda del premier alle case farmaceutiche per ritardi nelle consegne dei vaccini, e in particolare ad Astrazeneca, accusata in conferenza stampa di aver fatto il gioco delle tre carte e di essersi venduta due o tre volte i farmaci: Draghi ha sbagliato anche a prendere di petto Astrazeneca e le altre case farmaceutiche per i ritardi nelle consegne?

3) la clamorosa sostituzione dei vertici della Protezione Civile e soprattutto del commissario straordinario Arcuri con il Generale Figliuolo nell’organizzazione e nella gestione della campagna vaccinale: professor Galli, lei che avrebbe fatto? Si sarebbe tenuto Arcuri?

L’esplosione della pandemia ci ha fatto almeno comprendere che anche la medicina non è una scienza esatta e che nella scienza non esiste un pensiero unico. Questo per dire che sulle riaperture del 26 aprile si possono legittimamente nutrire dubbi e preoccupazioni ma quando il professor Galli arriva a dire che “sul Covid il premier Draghi non ne ha ancora azzeccata una” ci viene un sospetto: che l’illustre infettivologo non parli da scienziato ma da agit-prop. Ed è un peccato, perchè non se ne sente proprio il bisogno.

3 thoughts on “Covid, Galli contro Draghi ma parla da scienziato o da agit-prop?

  1. Tirata dorecchi, dura reprimenda…ma con che risultati? Ha ragione Galli il Draghi è buono a parlare ma i fatti?
    E su Figliuolo, ma siete capaci di valutare? Vi sembra azzeccata la scelta di sostituire un manager capace con un militare che ogni giorno corregge i piani vaccinali e parla parla parla pure lui e prega e spera.
    È proprio così, non ne azzecca una. E incrociamo le italiane per il 26 aprile. E il fine settimana del 1 maggio che si fa?

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