“L’epidemia nel Paese non è ancora sotto controllo”, ha ammonito, parlando al Senato Usa, l’epidemiologo Anthony Fauci, rilevando che il numero reale dei morti potrebbe essere superiore alla cifra ufficiale di 81.650 decessi. La voce dello scienziato ha sovrastato le proteste di Elon Musk, che, spalleggiato da Donald Trump, ha deciso di riaprire lo stabilimento Tesla in California, sfidando il no del Golden State. Il presidente Usa, preoccupato dalla tenuta del sistema industriale, si è intanto schierato per i tassi negativi alla vigilia dell’audizione del presidente della Fed Jerome Powell, che oggi dovrebbe sostenere l’opposto. Ma il governatore della Fed di Saint Louis, James Bullard ha avvertito che andare oltre i 100 giorni di fermo produttivo e di divieto agli spostamenti vuol dire far diventare la recessione una vera e propria depressione.
DEBOLI I LISTINI ASIATICI, MODI AIUTA LA BORSA INDIANA
I segnali di crisi, intanto, si sono fatti sentire su Exor: è saltata, fulmine a cielo sereno, la cessione di Partner Re alla francese Covéa. Si tratta, per ora, dell’affare più importante saltato per colpa della crisi: secondo le stime, costerà al mondo delle riassicurazioni almeno 100 miliardi di dollari.
Si spegne così un po’ ovunque l’euforia per la Fase 2, messa a dura prova dall’esito inquietante dei tentativi di ritorno alla normalità. E in questa cornice si spiega la cautela delle Borse.
Deboli stamane i listini asiatici. Scende il Nikkei di Tokyo (-0,4%), così come lo Shanghai Composite (-0,2%) e il JSX di Giacarta (-0,7%). Sulla parità il Kospi di Seul e l’Hang Seng di Kong. Sale invece la Borsa dell’India (+1,7%), dopo che il premier Narendra Modi ha annunciato un programma di aiuti all’economia per 267 miliardi di dollari, circa il 10% del Pil del Paese.
BLACKTOSK LASCIA SUL CAMPO IL 7,8%
Si è spento ieri sera, dopo il messaggio di Fauci, il rialzo iniziale di Wall Street. L’indice S&P 500, già in terreno positivo, ha chiuso in rosso del 2%. Giù anche il Nasdaq (-2,065%) e il Dow Jones (-1,89%). Questa mattina i future sono sulla parità.
Dopo l’uscita di Pnc dall’azionariato, il titolo BlackRock ha perduto il 7,8%.
OGGI LA PAROLA PASSA AL PRESIDENTE DELLA FED
Poco mosso il mercato delle obbligazioni, in vista dell’intervento di Jerome Powell di oggi. Gli operatori aspettano dal presidente della Federal Reserve indicazioni sulla congiuntura e, soprattutto, lumi sui tassi negativi anticipati dall’andamento dei Fed funds. Il mercato delle opzioni, secondo Bank of America, sconta nei prezzi una possibilità su quattro di una discesa dei tassi sotto lo zero verso la fine del 2020.
Il petrolio Brent si muove intorno ai 30 dollari il barile: stamattina è a 29,5 dollari, in calo dell’1,5%, dopo aver guadagnato ieri l’1%.
SALTA LA VENDITA DI PARTNER RE: ELKANN NON FA SCONTI
A dominare i tabelloni (virtuali) di Piazza Affari sarà oggi lo strappo parigino di John Elkann. Per carità, mica con Peugeot, avviata alle nozze con Fca, bensì con Covéa. La società francese ha fatto retromarcia: non acquisterà più PartnerRe secondo i termini del Memorandum of understanding (Mou) firmato il 3 marzo 2020. Il prezzo pattuito era pari a nove miliardi di dollari. Lo ha reso noto un comunicato la holding del gruppo Agnelli, che si impegna a “sostenere la crescita della società di riassicurazioni”. All’origine della frattura c’è lo sconto sul prezzo chiesto dal gruppo transalpino a fronte delle difficoltà cui va incontro il settore della riassicurazione sotto i cieli della pandemia.
Alla richiesta, Exor ha opposto un secco rifiuto: “Il consiglio – si legge nella nota aziendale – ha ribadito con fermezza che una cessione di PartnerRe a condizioni inferiori rispetto a quelle stabilite nel Memorandum non riflette il valore della società”. Ma non è difficile prevedere la delusione del mercato, che aveva già metabolizzato la pioggia di liquidità e i possibili ritorni in termini di buyback e di supercedole. Al momento dell’annuncio, Mediobanca Securities scrisse che “l’operazione aumenta l’appeal di Exor sul fronte degli M&A, anche alla luce degli spin off di Iveco e Fpt da Cnh”. Purtroppo la pandemia ha rinviato, se non cancellato, anche questo accordo.
PIAZZA AFFARI LEADER DELL’EUROZONA, MA -25% NEL 2020
Piazza Affari ieri si è comunque messa in luce (+1,2%, 17.620 punti) in una seduta piatta per il resto dell’Eurozona. Si riduce così il ritardo accumulato da inizio anno dall’indice principale della Borsa italiana: -25,3%, contro il -22% dell’indice Eurostoxx50.
Sono soltanto tre le blue chip (sui 40 componenti del FtseMib) che registrano una performance positiva dall’inizio di gennaio: Diasorin +40%, Recordati +17%, Nexi +12%.
MEDIOBANCA: NEL 2020 PERDUTO L’EQUIVALENTE DEL PIL VENETO
S’aggrava però la crisi dell’economia reale. Secondo un report dell’area studi di Mediobanca, nel 2020 l’economia italiana rischia una perdita corrispondente al Pil del Veneto. Il calo del prodotto interno lordo è pari al 9,1%.
Secondo Palazzo Chigi, la maggioranza ha finalmente trovato l’accordo politico sul decreto rilancio, che dovrebbe essere approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Per il Viminale, la misura che prevede la regolarizzazione dei migranti nel settore agricolo e dei lavori domestici è pronta, ma non ci sarebbe ancora l’intesa con il M5s.
KKR ENTRA IN PROSIEBENSAT ED INSIDIA MEDIASET IN GERMANIA
Più fragili i listini di Parigi (-0,4%) e Francoforte (-0,08%), dove a sorpresa Kkr, il gigante private Usa, ha annunciato l’acquisto del 5,2% di Prosiebensat (+13,3%). Il fondo Usa, già entrato lo scorso agosto nel capitale di Axel Springer, si affianca così nell’azionariato a Mediaset, forte del 24,9% del capitale. Potrebbe essere il cavaliere bianco anti-Biscione o l’alleato di cui ha bisogno il gruppo italiano per vincere la campagna d’oltre Reno.
IL DIVIDENDO DI VODAFONE METTE LE ALI ALLA CITY
Più fragili i listini di Francoforte (-0,08%) e Parigi (-0,4%). Gli acquisti prevalgono invece a Madrid (+1,36%) e a Londra (+0,84%). Sul listino britannico brilla Vodafone (+8,7%) dopo la trimestrale e la conferma del dividendo. Una performance che ha innescato l’appetito per i titoli del settore delle Tlc in tutta Europa.
BTP OGGI ALLA PROVA DEL FUOCO: OFFERTI IN ASTA 9 MILIARDI
La carta italiana chiude attorno alla parità una seduta che ha visto il tasso del decennale e lo spread Italia-Germania scambiare in range piuttosto ristretti, in attesa delle aste a medio-lungo di oggi.
Il Tesoro stamane offre fino a 9 miliardi di euro in quattro titoli: Btp a 3, 7 e 20 anni più in ‘off-the-run’ a 15 anni con rendimenti visti in rialzo soprattutto sui segmenti più lunghi.
Ieri sono stati collocati 10,5 miliardi tra Bot a 12 mesi e flessibili. Nel dettaglio: 7 miliardi sono stati assegnati ad un rendimento dello 0,248%, in calo di 29 punti base rispetto al balzo dello scorso mese. Collocati anche 3,5 miliardi di Bot flessibili.
Sul secondario cala leggermente lo spread fra decennale italiano e tedesco: 238 punti base (-0,5%), con un tasso del Btp di 1,87%.
TIM, PRYSMIAN, A2A: UN TRIS VINCENTEPER MILANO
A consentire la brillante performance di Piazza Affari sono stati i dati emersi da alcune trimestrali.
Tim (+5,77%) ha preso il volo in scia agli ottimi risultati di Vodafone.
Vola Prysmian (+4,49%), che pure ha terminato il primo trimestre del 2020 con ricavi per 2,59 miliardi di euro, in contrazione del 6,6% rispetto ai 2,77 miliardi di euro registrati nello stesso periodo dell’anno scorso, e ha deciso di ritirare la guidance sul 2020 alla luce delle incertezze legate al Covid-19. Utile e debito sono comunque migliori del previsto. La società procederà “tempestivamente” ad aggiornare le stime su ebitda rettificato e flussi di cassa quando ci sarà maggiore visibilità sullo sviluppo della pandemia.
Segue A2A (+4,19%), che ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di 112 milioni (+8%). Enel +1,07%.
Tra gli exploit più brillanti, Nexi (+4,41%): Ebitda in crescita a 115 milioni (+3,9%).
CONTINUA IL RALLY DEL GESTITO: BRILLANO FINECO E MEDIOLANUM
Ancora in rally il risparmio gestito. All’indomani dei risultati guida la corsa Finecobank (+5,11%), davanti a Banca Mediolanum (+3,5%), che dai minimi toccati dal mercato il 16 marzo ha guadagnato il 35%, andamento grosso modo allineato a quello degli altri titoli del settore: +43% Anima, +38% FinecoBank, +33% Banca Generali e +25% Azimut.
SOFFRE L’INDUSTRIA: IN ROSSO IMA, DOWNGRADE PER BREMBO
Non sono mancate le delusioni. Tra queste, Ima (-6,95%) ha chiuso il primo trimestre in rosso per 3,1 milioni. Male anche Brembo (-2,14%): Banca Imi ha ridotto la raccomandazione da add a hold, con prezzo obiettivo che passa da 8,7 a 7,4 euro.
COMMESSA PER ASTALDI (+3,05%) IN ROMANIA
Illimity (+2,94%) premiata dai giudizi positivi degli analisti: Equita Sim ha confermato il rating buy e targer di 10,4 euro per azione.
Astaldi +3,05% dopo l’annuncio del contratto da 356 milioni di euro ottenuto dall’azienda per la realizzazione di oltre 30 chilometri dell’Autostrada Sibiu-Pitesti, la più importante tratta autostradale in corso di esecuzione in Romania.
In forte rialzo Masi: +5,65%. L’azienda vinicola ha annunciato che Bac.co, azionista con il 6% del capitale, ha venduto la propria partecipazione.