Che sia già finita l’era della grande Milano, quella dell’Expo, del Bosco Verticale e di tutti i parametri socio-economici da Nord Europa? Presto per dirlo, ma l’emergenza Covid ha fatto incrinare qualche certezza e fatto perdere un po’ di appeal. Tralasciando la brutta figura fatta, ripetutamente negli ultimi 13 mesi, dal sistema sanitario regionale, ora pare che il capoluogo lombardo non sia più il “place to be” d’Italia. Anzi, i lockdown, le zone rosse e lo smart working stanno invertendo i flussi: ora dalle grandi città si tende a scappare, per rifugiarsi in luoghi più spaziosi, più sicuri e con una qualità della vita migliore. Questo scenario non ce lo stiamo solo immaginando in quanto logicamente plausibile e narrativamente affascinante, sta andando proprio così: secondo l’ultima indagine di censimento, la città di Milano ha perso 12.000 residenti, 1.000 cittadini in meno al mese a partire da febbraio 2020, rallentando così la crescita di cui godeva proprio dall’Expo del 2015.
Molte di queste persone sono tornate direttamente al Sud, nelle regioni di origine, alla ricerca di condizioni migliori favorite dallo smart working. Altre, secondo quanto confermano ad esempio anche i dati della piattaforma Tiendeo.it, hanno iniziato ad esplorare i dintorni di Milano, in particolare le zone rurali a Sud del capoluogo. E una volta abbandonati l’asfalto, il traffico e lo smog, sono di conseguenza cambiate anche le abitudini di vita. A tracciare un quadro aiuta ancora Tiendeo.it, piattaforma specializzata nelle offerte e nei cataloghi geolocalizzati (raccoglie 200 venditori e raggiunge oltre 75 milioni di utenti unici al mese): secondo i dati da essa forniti, gli spostamenti della popolazione verso zone meno congestionate hanno consentito ai cittadini di accedere ad abitazioni con una superficie più ampia e spazi aperti, in particolare verande e giardini. Basti citare ad esempio che le ricerche per acquistare prodotti di giardinaggio o bricolage sono più che triplicate dall’inizio della pandemia (+151%).
Andando più nel dettaglio, tra i prodotti che hanno generato il maggior interesse tra i consumatori durante le prime due settimane di marzo 2021 troviamo: gli “utensili”, il cui incremento del 327,6% rispetto al 2020 rappresenta il 40,4% delle ricerche, seguito da “giardino” che è aumentato del 71,9% rispetto all’anno passato, con un 20,6% del totale. Inoltre, il “barbecue” e i “mobili” entrano nella classifica dei prodotti più ricercati all’interno della categoria bricolage e giardino, con incrementi del volume di ricerca del 51,1% e del 79,6% rispetto al 2020 che rappresentano rispettivamente il 17,2% e il 12,9% del totale delle ricerche.