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Covid-19, vaccino Oxford: “Dosi per tutti entro giugno”

Pixabay

Mentre in tutto il mondo salgono i timori per l’impennata di contagi da Covid-19, buone notizie arrivano su un altro fronte, quello dei vaccini. I primi dati arrivati sul vaccino contro il coronavirus sviluppato dall’Università di Oxford e da AstraZeneca, la cui produzione sarà in capo all’Irbm di Pomezia, sembrano essere promettenti. Lo rivela il Financial Times secondo cui i risultati del test clinico di fase 3, attualmente in corso, mostrerebbero una forte risposta immunitaria negli anziani, la fascia d’età più a rischio.

Il quotidiano londinese, che cita come fonti due persone informate sui fatti, fa sapere che il vaccino sarebbe in grado di stimolare la produzione di anticorpi protettivi e di cellule T nei gruppi di età più avanzata, con bassi livelli di reazioni avverse. La risposta immunitaria degli anziani sarebbe simile a quella già vista negli adulti tra 18 e 55 anni e descritta a luglio. 

Il Financial Times però avverte: i test sembrano promettenti, ma occorreranno ancora alcune settimane per capire se il vaccino è davvero sicuro ed efficace. 

Ad oggi il vaccino Astrazeneca-Oxford è uno di quelli in fase più avanzata. I dati su sicurezza ed efficacia potrebbero arrivare entro la fine dell’anno. Se tutto andrà per il verso giusto le prime dosi potrebbero essere disponibili già all’inizio del 2021. 

“Grazie alla forza economica e organizzativa della leader del progetto, la multinazionale AstraZeneca, abbiamo cominciato a produrre il vaccino contro Covid-19 già da mesi – spiega Piero Di Lorenzo, presidente dell’Irbm di Pomezia, ospite di ‘Omnibus’ su La7 -. Il ministro Speranza è stato attivo ed efficace nell’inserirsi nel gruppo di testa dell’Ue per prenotare i vaccini. Se tutto andrà bene, è ragionevole aspettarsi che le prime dosi di vaccino, 2-3 milioni, arrivino in Italia entro la fine dell’anno. Il contratto tra AstraZeneca e l’Ue prevede la consegna di 300 milioni di dosi entro giugno 2021. In Italia ogni mese arriveranno una decina di milioni di dosi. Entro giugno 2021, tutti quelli che vorranno vaccinarsi in Italia potranno farlo”.

“Grazie alla forza economica e organizzativa della leader del progetto, la multinazionale AstraZeneca, abbiamo cominciato a produrre il vaccino” contro Covid-19 “già da mesi – spiega Piero Di Lorenzo, presidente dell’Irbm di Pomezia, il centro che ha sviluppato insieme all’università di Oxford il candidato vaccino prodotto da AstraZeneca, ospite di ‘Omnibus’ su La7 – Il ministro Speranza è stato attivo ed efficace nell’inserirsi nel gruppo di testa dell’Ue per prenotare i vaccini. Se tutto andrà bene, è ragionevole aspettarsi che le prime dosi di vaccino, 2-3 milioni, arrivino in Italia entro la fine dell’anno. Il contratto tra AstraZeneca e l’Ue prevede la consegna di 300 milioni di dosi entro giugno 2021. In Italia ogni mese arriveranno in Italia una decina di milioni di dosi. Entro giugno 2021, tutti quelli che vorranno vaccinarsi in Italia potranno farlo“.

“Non per spargere facile ottimismo, ma per rispondere ad una giusta fame di informazione: è assolutamente credibile che la sperimentazione del progetto AstraZeneca-Oxford possa arrivare a conclusione con le sperimentazioni di fase III a fine novembre-metà dicembre” ha aggiunto Di Lorenzo. “È ragionevole pensare che entro la fine dell’anno possa esserci la validazione. Alla fine della sperimentazione, la documentazione viene data alle agenzie regolatorie che normalmente impiegano 6-12 mesi per completare il processo. In questa situazione, che non è normale visti milioni di malati e di morti, sono certo che le agenzie si daranno da fare per eliminare tutti i tempi burocratici e per accelerare il processo senza minimamente cancellare regole relative alla sicurezza”.

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