Prosegue il lockdown, con poche deroghe, nel segno della massima prudenza. E’ questo l’orientamento del Governo, che nelle prossime ore dovrà per forza di cose ufficializzare le nuove misure restrittive per l’emergenza coronavirus, visto che il precedente provvedimento scade il 13 aprile, nel giorno di Pasquetta. Dopo, qualche piccola riapertura ci sarà ma con molta cautela: il divieto di spostamenti e l’obbligo di restare a casa, così come sono concepiti ora, saranno prorogati di un paio di settimane, almeno fino ad inizio maggio, anche per bypassare il “pericolo” rappresentato da eventuali movimenti e assembramenti per i ponti del 25 aprile e del 1° maggio. Come è stato già scritto, dovrebbero intanto riaprire librerie e cartolerie (e forse pasticcerie: questa è una novità), e saranno possibili solo alcune deroghe per piccole attività legate alla filiera agroalimentare, sanitaria, farmaceutica (le cui attività principali sono già in deroga), sempre rispettando le misure di distanziamento sociale.
“Occorre passare alla fase 2 con graduali aperture delle fabbriche e degli uffici nel rispetto di tutte le prescrizioni sanitarie per la sicurezza dei lavoratori”, ha detto il ministro Francesco Boccia, lasciando intendere che il Governo è orientato a mantenere la prudenza, dopo aver ascoltato il comitato scientifico. L’esecutivo intanto si sta consultando con i sindacati e nelle prossime ore lo farà con i governatori locali e con le imprese. Soprattutto quelle del Nord stanno facendo pressione, ma il messaggio inviato dal Governo tramite Boccia è chiaro: “Il governo ha le idee chiare: dobbiamo mette in sicurezza la salute degli italiani”. Insomma il ritorno alla normalità sarà molto graduale e la fase 2 assomiglia abbastanza alla fase 1, visto che permangono quasi tutti i divieti e che ancora per diversi mesi dovremo indossare mascherina e guanti monouso, mantenendo la distanza di sicurezza di almeno un metro.