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Covid-19 fa volare le vendite di Barbie: utile +348% per Mattel

Pixabay

Barbie, la bambola più famosa del mondo, non passa mai di moda. Anzi, durante il lockdown i bambini, bloccati in casa a causa della pandemia, hanno eletto la Barbie come il giocattolo preferito ai tempi del Covid-19. A ringraziare della scelta è soprattutto Mattel che produce anche Monster High, gli automodelli Hot Wheels e Matchbox, la serie di action figure Masters of the Universe, e le carte da gioco Uno. Grazie ai numeri realizzati nei mesi scorsi, la società statunitense ha infatti annunciato i conti migliori degli ultimi 10 anni, con vendite da record e stime molto positive sui prossimi mesi. 

Con la pandemia, il lockdown e le scuole chiuse, i genitori hanno cercato delle alternative che tenessero lontani i figli da tv e videogiochi. I tradizionali giocattoli hanno dunque sperimentato una nuova rinascita e, secondo la società di ricerca NPD, la domanda continuerà a salire, tenendo anche conto che si avvicina il Natale. 

Numeri alla mano, le vendite lorde di Barbie sono salite del 29% a quota 532,2 milioni di dollari. Come conseguenza il giro di affari di Mattel è salito a 1,63 miliardi di dollari, realizzando un rialzo del 10% rispetto allo stesso periodo del 2019 e battendo le stime degli analisti che si aspettavano un fatturato pari a 1,46 miliardi. L’utile netto del trimestre concluso il 30 settembre si è invece attestato a 316 milioni di dollari, in aumento del 348% anno su anno. 

Un incremento che ha mandato in visibilio gli investitori di Wall Street, con il titolo Mattel che nell’after hour di ieri è cresciuto del 10 per cento. Nella seduta del 23 ottobre le azioni viaggiano in rialzo dell’11,5% a quota 14,42 dollari. 

Il ceo del gruppo Ynon Kreiz ha affermato: “Stiamo lavorando parecchio per soddisfare la domanda in crescita”, sottolineando inoltre che “I genitori spendono per i loro figli e guardano soprattutto a prodotti di qualità, a buoni prezzi, di marchi affidabili”.

Il manager ha però avvertito: se la domanda continuerà a crescere, la società non potrà essere sicura di “soddisfare pienamente l’aumento”.

(Ultimo aggiornamento: ore 16.40 del 23 ottobre).

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Categories: Economia e Imprese