La prospettiva di una ripresa delle attività produttive manda in orbita Piazza Affari, che accelera nel finale e chiude la seduta con un guadagno del 3,09%, a 17,380 punti. Il listino festeggia l’avvio di una Fase 2, anche se un po’ confusa, e la stabilità del giudizio pronunciato venerdì da S&P (BBB con outlook negativo) nonostante i danni da Covid 19. Il mantenimento del rating favorisce l’allentamento delle tensioni sull’obbligazionario e conseguentemente le banche. Lo spread fra Btp 10 anni e Bund di pari durata scende a 220 punti base, -6,46% e il rendimento del decennale italiano si ridimensiona a 1,75%.
La propensione al rischio sembra d’altra parte prevalere su tutti i mercati, grazie al calo nella curva dei contagi in Europa e negli Usa, alla solida presenza in campo delle banche centrali e ad alcune trimestrali migliori delle attese. Francoforte si gioca la maglia rosa con Milano e sale del 3,06%, trascinata da Deutsche Bank +11,87%, con utili nei primi tre mesi migliori del previsto. Bene Parigi +2,55%, Madrid +1,77%, Londra +1,63%. Wall Street, dopo un’apertura intonata, prosegue in rialzo, poco scossa dal nuovo crollo del petrolio, dovuto alle difficoltà negli stoccaggi americani già al limite della capienza, mentre i tagli Opec+ non sono ancora entrati in vigore. Wti e Brent trattano rispettivamente sotto i 13 dollari e i 20 dollari al barile.
Gli effetti si vedono poco sul Ftse Mib dove solo Tenaris cede lo 0,17%, mentre salgono Eni +1,87% e Saipem +0,87%.
In spolvero le banche: Mediobanca +4,84%; Unicredit +4,2%. Intesa sigilla con una rialzo del 3,82% la decisione dell’assemblea di procedere con l’offerta su Ubi +2,78%, dando mandato al cda di aumentare il capitale di oltre un miliardo di euro entra fine anno. L’operazione su Ubi Banca andrà avanti anche “in presenza di adesioni al 50% più una azione del capitale di Ubi”, ha detto il ceo Carlo Messina. La creazione di un “campione italiano – leader a livello continentale, grazie alla posizione di settimo operatore per generazione di ricavi e terzo per valore di borsa dell’Eurozona – sarà in grado di generare ulteriori benefici per tutti gli stakeholder e per i territori di elezione di Ubi.
L’assemblea, nella parte ordinaria, ha anche approvato il bilancio 2019 con un utile di 4,18 miliardi interamente a riserva.
Il listino è guidato però da risparmio gestito, Azimut +9,47%; Banca Generali +7,76%; Poste +6,54%, comparto trascinato dalle indiscrezioni su un possibile interesse di Amundi per Anima, che vola quasi del 13%.
Resta ben comprata Diasorin, +2,64%, dopo la delusione per la mancata vittoria nella gara indetta dal governo italiano per la fornitura di un primo lotto d test sierologici per individuare le persone entrate in contatto con il coronavirus, aggiudicata al concorrente stantunitense Abbott. La società italiana ha ottenuto in ogni caso il via libera anche dalla Fda per l’utilizzo del test sierologico LIAISON SARS-CoV-2 S1/S2 IgG negli Stati Uniti. Fca mette a segno un progresso del 4,73%, nel giorno della parziale riapertura delle attività in alcuni stabilimenti. Il mercato dell’auto però sta soffrendo: le immatricolazioni sono praticamente azzerate in Italia nel mese di aprile, -97-98%, secondo Unrae che definisce la situazione “drammatica” per la crisi legata al coronavirus.
Poco mosso il mercato valutario, con l’euro in moderata ripresa sul dollaro a 1,082 in attesa delle riunioni della Fed, domani e mercoledì e della Bce giovedì. Oggi si è mossa per prima la Banca centrale giapponese, che ha rimosso ogni limite al piano di acquisto di obbligazioni governative e adottato ulteriori provvedimenti per stimolare la ripresa dell’economia, anche perché le stime, dopo lo tzunami economico indotto dalla pandemia, sono di una contrazione fra il il 3 e il 5% nel 2020. Alla luce di queste decisioni la Borsa di Tokyo ha guadagnato il 2,7%.