L’emergenza sanitaria ha praticamente azzerato il mercato di auto, veicoli commerciali ed industriali nei mesi del lockdown. E solo con la prima decade di maggio, gli ordinativi hanno subito un forte crollo.
Dalle prime stime, il mercato 2020 registrerà drastici cali: solo per le autovetture si parla di circa 500mila immatricolazioni in meno rispetto al 2019.
Inoltre, hanno causato l’immobilizzazione di centinaia di migliaia di veicoli che, se non venduti nei prossimi mesi, rischiano di rallentare ancora di più la ripresa delle attività produttive. Con i conseguenti rischi occupazionali lungo tutta la filiera, che rappresenta il 10% del PIL italiano e impiega oltre 1 milione di lavoratori.
Le associazioni del settore automotive e le parti sociali suggeriscono alle istituzioni di cogliere l’occasione di questa drammatica situazione socio-economica, per adottare misure in grado di coniugare esigenze ambientali e commerciali, con quelle industriali e di tutela dei lavoratori della filiera.
E di prevedere, fra gli altri interventi, anche il sostegno al mercato attraverso incentivi per la rottamazione e l’acquisto di auto e veicoli commerciali eco-compatibili e per lo sviluppo infrastrutturale.
Senza, però, perdere di vista gli obiettivi europei di decarbonizzazione e di miglioramento della qualità dell’aria.
Le risorse da stanziare, in questo momento di difficoltà e clima di sfiducia, supporterebbero l’importante investimento dell’acquisto di un veicolo da parte di cittadini ed imprese.
Non solo darebbero impulso alla rete commerciale per la ripresa delle vendite, ma consentirebbero anche alle aziende produttrici di veicoli, parti e componenti di riavviare la produzione, potendo contare sul rilancio del mercato nazionale.
Bisogna affrontare i cambiamenti tecnologici necessari per la sostenibilità ambientale, salvaguardando l’occupazione nel settore e, allo stesso tempo, sostenendo la reinternalizzazione dei processi produttivi, che blocchi percorsi di delocalizzazione. A tal fine, è opportuno proseguire l’attuazione dei lavori del Tavolo Automotive.
Nel frattempo, i grandi Paesi europei stanno adottando misure straordinarie di supporto al settore automotive. L’auspicio è che l’Italia – come nella gestione della crisi Covid-19 – sia da esempio in Europa.
Inoltre, tenendo in considerazione che l’automotive è il settore con il più alto moltiplicatore occupazionale e di valore aggiunto, bisogna praticare fin da subito, un’imponente politica di incentivazione che consenta al comparto il rilancio della produzione e del mercato, così da essere un traino per la ripresa dell’intero sistema economico nazionale.