Carlo Cottarelli non si sottrae al bagno di folla. E’ lui, ex commissario alla spending review e oggi direttore esecutivo del Fondo monetario internazionale, insieme a Hervè Falciani, il banchiere che ha rivelato i segreti dei grandi evasori fiscali d’Europa, la rockstar della giornata di ieri del Festival dell’Economia di Trento. Tant’è che la Sala della Biblioteca comunale allestita per il dibattito risulta stretta e decine di persone rimangono fuori. Dentro i posti a sedere sono andati subito sold out e la gente si assiepa in piedi lungo gli scaffali di libri.
“Ho scritto questo libro perché mi sembrava esistessero troppe leggende metropolitane sulla spesa pubblica”, ha esordito Cottarelli, che qui a Trento è in veste di autore del libro “La lista spesa. La verità sulla spesa pubblica italiana e su come si può tagliare” appena pubblicato a maggio 2015.
LE LEGGENDE METROPOLITANE SULLA SPESA
Cottarelli non dà spazio a facili populismi né a toni disfattisti. “E’ una leggenda metropolitana che in Italia non si è mai riusciti a ridurre la spesa, intesa come primaria, senza interessi – ha detto subito – in realtà la spesa primaria dal 2009 al 2013 si è ridotta del 10% perché quella nominale è stata costante ma è stata erosa dall’inflazione”. E’ calata la spesa dello Stato, dei Comuni, delle Regioni (calcolate senza sanità), delle Province. E, a dirla tutta, solo le pensioni sono l’unico comparto che è aumentato anche in termini nominali (+10%).
“Pensioni e sanità – ha precisato – in realtà sono state le aree meno tagliate”. Sul tema Cottarelli ha anche precisato che “è necessario distinguere i diritti spiegabili economicamente da quelli che ci sono storicamente, sulle pensioni distinguere tra quelle ottenute con il contributivo e quelle con il retributivo“.
Un’altra leggenda metropolitana è poi il fatto che la nostra spesa sia molto più alta di quella degli altri principali Paesi europei. “Spendiamo lo stesso sulla spesa primaria – ha detto – ma noi non possiamo perché paghiamo più interessi sul debito”. D’altra parte nel 2015 sono stati fatti progressi con un taglio netto di 8 miliardi di euro, lo 0,25% del Pil. “Qualche progresso è stato fatto – ha chiosato – anche per questo è difficile fare ulteriori progressi”.
COMMESSI, LAMPIONI E CULTURA
Alcuni aneddoti su cui non ha lesinato spiegano bene però che, se si vuole, di cosa da fare ce ne sono. Eccome. “Quando hanno introdotto la posta elettronica – ha raccontato – molto lavoro dei commessi dei ministeri è diventato ridondante, ma il numero dei commessi non è stato ridotto. Ora questi commessi non fanno molto e passano la giornata su internet”. E fosse solo questo. “Mi è stato detto – ha aggiunto – che nei Ministeri ci sono dei corridoi enormi che non sono utilizzati, si potrebbe risparmiare sugli affitti, ma non si può perché lì devono stare le scrivanie dei commessi”. Nel complesso Cottarelli sottolinea che è possibile ridurre ulteriormente il personale: dopo le 300mila unità tagliate negli ultimi anni c’è ancora spazio grazie ancora al blocco del turnover e alla mobilità. “Poi si dovrebbe cercare di internalizzare servizi che la Pa compra dall’esterno”, ha spiegato citando il caso del Tribunale di Milano, dove la drammatica cronaca recente ha riportato sotto i riflettori il tema.
“Già prima di quello che è successo (la sparatoria per mano di un imputato in un processo di qualche tempo fa, ndr) – ha detto – avevo sottolineato nel libro che i servizi di sicurezza erano gestiti da guardie giurate e proponevo di usare risorse di personale interne”. Una soluzione che permetterebbe anche di non coinvolgere i membri delle forze dell’Ordine. Ma banalmente Cottarelli ha dato indicazioni anche di buon senso, da buon padre di famiglia. Tra cui, uno dei suoi cavalli di battaglia, spegnere le luci che non servono. Ovvero, risparmiare sull’illuminazione pubblica dove è tecnicamente possibile. “Anche su questo ci sono state molte inesattezze – ha spiegato – Io proponevo di usare una illuminazione efficiente, senza dispersioni e con lampadine efficienti. E poi proponevo di spegnere un po’ di luci, ma non dove camminano le persone, nelle strade ad alta circolazione di automobili. Sulla Roma-Fiumicino si può andare a fari spenti visto che ci sono lampioni ogni 50 metri che utilizzano un mucchio di energia”.
E per un momento Cottarelli ha avuto l’illusione che, a furia di insistere, qualcosa si fosse smosso: passando sulla Roma- Fiumicino una sera ha visto che i lampioni erano spenti. “Ho pensato finalmente – ha detto con una battuta – ma poi ho letto che qualcuno aveva rubato i fili del rame… creando comunque un risparmio per la Pubblica amministrazione”. Infine, se per Cottarelli non c’è un unico comparto su cui accanirsi con i tagli, la riduzione della spesa deve infatti riguardare tutte le aree, è pur sempre vero che “per la cultura e l’istruzione, soprattutto in rapporto agli altri paesi non si spende abbastanza e bisognerebbe spendere di più”.