Lavori in corso quasi senza interruzioni, e quasi nella disattenzione generale, per la nostra Costituzione. In sordina, la scorsa settimana la Camera ha approvato la proposta di legge che prevede che il Senato sia eletto su base circoscrizionale anziché regionale. Il testo passa ora all’esame di Palazzo Madama.
Non solo: già ad aprile il Senato aveva approvato in seconda deliberazione la proposta di legge costituzionale che modifica l’articolo 119 concernente il riconoscimento delle peculiarità delle Isole e il superamento degli svantaggi derivanti dalla insularità.
Respinta invece dalla Camera, anche in questo caso tra la disattenzione pressoché generale, la proposta per l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, un’iniziativa che vedeva la prima firma di Giorgia Meloni.
Le riforme costituzionali già approvate in questa legislatura
Fin qui, sono tre le leggi costituzionali approvate definitivamente in questa legislatura. La prima è quella che riduce il numero dei parlamentari e che è stata confermata con referendum nel settembre 2020. L’anno successivo è entrata in vigore la legge costituzionale che abbassa da 25 a 18 l’età per eleggere i senatori. Infine, a febbraio di quest’anno è stata pubblicata la legge che inserisce la tutela dell’ambiente nei principi della nostra Carta.
Le altre modifiche in cantiere
Ma siamo davvero di fronte a un cantiere aperto. Sono in corso di esame parlamentare una proposta in materia di iniziativa legislativa popolare (già approvata dalla Camera) e sul riconoscimento del valore educativo dell’attività sportiva (approvata dal Senato). E ancora: l’introduzione di un vincolo per il legislatore di rispettare la volontà popolare espressa con referendum abrogativo; l’abrogazione del Cnel; l’individuazione delle priorità di esercizio dell’azione penale; il quorum per l’approvazione delle leggi elettorali; la disciplina di Roma capitale; referendum per nuove regioni.