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COSTA AZZURRA – Anche i casinò piangono ma l’aeroporto di Nizza fa il record e EasyJet è il leader

A inizio luglio la Sbm, la Société des Bains de Mer proprietaria dal 1863 del Casinò di Montecarlo, con una festa durata fino all’alba, ha salutato l’apertura 24 ore su 24 delle “machines à sous” al Café de Paris: un’iniziativa che fa del celebre locale del principato, assieme a Londra, un “unicum” in Europa dove insonni e malati dello slot machines possono sfogarsi di giorno e di notte. Ma dietro alle luci pirotecniche e alle coppe di champagne della festa monegasca c’è agguerrita la battaglia finanziaria in atto tra i big che controllano l’industria del gioco d’azzardo per strapparsi la fetta maggiore di una torta gigantesca che negli ultimi anni è andata però riducendosi anche sulla Costa Azzurra fino a mandare in crisi il gruppo Partouche e obbligare quello Barrière a una ristrutturazione dei suoi casinò “azureens” con il taglio dei croupiers. 

E la Sbm, forte di un brand miliardario come quello monegasco tra giochi, alberghi e leisure a cinque stelle superlusso, investendo anche nelle slot machine, mira ad attrarre una clientela più popolare sottraendola ai rivali della riviera, da Cannes fino a Sanremo. E’ stato il brusco calo di utili registrato nell’esercizio 2012 a far ricorrere ai ripari la Sbm orientandola verso nuove strategie e diversificazioni da affiancare a quelle consolidate di una tradizione plurisecolare. I dati più recenti parlano di 60 milioni in meno di cifra d’affari, pari a jun 20% circa, negli ultimi cinque anni per i dieci casinò rimasti sulla Costa Azzurra. Va ancora peggio sul fronte degli utili con il 60% circa delle sale da gioco che presentano un bilancio in rosso. Il primo ad arrendersi è stato il Casinò di Beaulieu-sur-Mer che ha chiuso i battenti fin dall’ottobre 2010. 

Altri rischiano di fare la stessa fine. Non se la passa più tanto bene nemmeno il Palm Beach all’inizio della Croisette di Cannes, fino a qualche tempo una gallina dalle uova d’oro per il gruppo Partouche. Anche in casa Barrière il fatturato è in calo con il Palais de la Mediterranée, il fiore all’occhiello dei casinò di Nizza, che ha registrato in otto anni un crollo del 40% rispetto ai risultati nel 2006. Peggio, con una caduta del 55% nello stesso periodo, ha fatto il casinò di Grasse, la capitale della lavanda con i tre celebri marchi Molinard, Galimard e Fragonard. Il gruppo Joa che gestisce La Siesta di Antibes ha visto scendere il suo giro di affari del 25% in un quinquennio. Bilanci alla mano, è scontato che vi sia una crescente preoccupazione per un settore che dà lavoro diretto a 1800 persone. Un settore che resta comunque uno dei punti di forza dell’economia della Costa azzurra che abituata da sempre a statistiche con il segno più, è meno preparata psicologicamente al segno meno che da tempo colpisce le economie di mezza Europa, in particolare della vicina Italia. 

Emblematico il “rien ne va plus” con cui Nice-Matin, il principale quotidiano della Costa Azzurra, ha fatto suo l’allarme lanciato dagli addetti ai lavori che incolpano la crisi ma anche le leggi restrittive di Parigi e il dilagare dei giochi via internet. Segno meno che da qualche anno si registra anche nel settore immobiliare con il calo dei prezzi e delle compravendite di case. Quest’anno la frenata dei prezzi del metro quattro è oscillata tra il 3 e il 5% delle case nuove rispetto al 2012. Ma nonostante la stagnazione che dura dal 2008 la rivalutazione del prezzo del metro quadro negli ultimi 10 anni è stata dell’80%. Per Montecarlo, in particolare, il mattone non conosce limiti con prezzi che segneranno nuovi record quando nel 2015 sarà pronta la Tour Odeon, l’avveniristico building che domina il Principato, progettato da Alexandre Giraldi, composta da 49 piani destinati principalmente ad uso residenziale che verranno occupati da 259 appartamenti, di cui 73 extra-lusso, 2 attici da 1.000 mq ciascuno circa e un super-attico su cinque piani da più di 3.000 mq che sfiorerà i 250 milioni di dollari. Sarà la Penthouse più costosa del mondo.

Intanto anche quest’anno, malgrado un avvio di stagione complicato dal meteo, sulle spiagge, da Mentone a Cannes, c’è il pienone di turisti. Che poi gli albergatori e i ristoratori si lamentino che gli italiani, in particolare, accorcino il periodo o che mangino un solo piatto, sarà anche vero. Come vera è la rivolta contro l’ipotesi del governo parigino di alzare del 500% la tassa di soggiorno negli hotel e nei camping. Ma basta andare ogni sera in Cours Saleya a Nizza, dove ogni mattina i tavoli dei ristoranti serali lasciano il posto alle bancarelle dei fiori, per tuffarsi nel glamour della vacanza, dopo una giornata di mare o di relax alternativo nella nuova promenade verte creata in meno di due anni sulle rovine della vecchia Gare Routière: un rinnovamento urbanistico, due chilometri di fiori e giardini, specchi d’acqua e vapori che si creano e si dissolvono in un’atmosfera unica, realizzato in appena 18 mesi e voluto dal sindaco Christian Estrosi, che ha potenziato, semmai ne avesse bisogno, l’appeal della città di Garibaldi con il suo aeroporto della Cote d’Azur che ha segnato nuovi record di passeggeri toccando per la prima volta il milione al mese, con Easy Jet, la compagni low cost a far la parte del leone con circa il 33% del traffico, il doppio di Air France.

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