Tasse locali raddoppiate in 20 anni a causa delle scelte operate dai Governi che si sono succeduti dal 1995 ad oggi. Questo uno dei punti chiave del Rapporto 2015 sul coordinamento di finanza pubblica, presentato oggi dalla Corte dei Conti.
Il report dei giudici contabili evidenzia come dal 2008 al 2014 gli esecutivi italiani abbiano varato ben 758 misure contenute all’interno di 45 manovre, per un totale di 520 miliardi di euro. I provvedimenti approvati hanno ridotto il deficit del periodo in esame di 145 miliardi di euro, ma hanno inciso sulla distribuzione e sulla dinamica del prelievo.
A questo punto, secondo quanto evidenziato dalla Corte dei dei Conti, occorre dare alle famiglie una maggiore capacità di spesa, tenendo conto anche del fatto che, come riportato in precedenza, dal 1995 al 2014 la quota di entrate degli Enti locali (regioni, province e comuni) sul totale delle Amministrazioni pubbliche è quasi raddoppiata, passando dall’11,4% al 21,9%. Un aumento “frutto di scelte operate a livello di governo centrale”in un’ottica di federalismo fiscale che ha portato all‘introduzione dell’IMU e delle addizionali Irpef e Irap.