QUI JUVE
Prove anti-Novara per Antonio Conte, che ieri a Vinovo ha lavorato sugli aspetti tattici della squadra. I rumors (la seduta era rigorosamente a porte chiuse) ci dicono che si va verso la conferma del 3-5-2, il sistema di gioco con cui la Juve sta facendo benissimo negli ultimi tempi. Fin qui niente di nuovo, ma la novità sta tutta nel ritiro anticipato deciso da Conte per la sfida del Piola. Il tecnico bianconero infatti ha deciso di portare la squadra a Novara già ieri sera, due giorni prima del match, che si disputerà domani pomeriggio (ore 15). Insomma, la preparazione assomiglia tanto a quella di una finale, d’altronde nell’ambiente juventino il derby piemontese viene vissuto proprio così.
L’unico grande dubbio di Conte riguarda l’attacco, dove il solo Vucinic è sicuro del posto. L’altro se lo contendono Quagliarella e Borriello, con il primo in leggero vantaggio sul secondo, che però ha visto risalire le proprie quotazioni dopo il gol di Cesena. Prima di partire per Novara ha preso la parola Marchisio, che ha messo in guardia i compagni in vista del match sul sintetico del Piola: “Sarà simile a quello di Cesena, sperando che si riesca a sbloccarla un po’ prima. Comunque sono squadre che sulla carta possono sembrare facili e invece, pur essendo in fondo alla classifica e giocandosi ormai le ultime possibilità di restare in serie A, cercano di dare tutto, chiudendosi tanto, giocando sul contropiede. E poi come il Cesena giocano su un terreno sintentico: non è facile giocare in un campo che ti porta via molte energie, dove cambiano gli appoggi e tutto. Quindi una cosa in più a cui fare molta attenzione”.
QUI MILAN
Momento delicato in casa Milan e non a caso l’allenamento di ieri si è aperto con un discorso di Allegri ai giocatori. Come un generale che carica le sue truppe, il tecnico livornese ha ribadito che nulla è perduto nella corsa allo scudetto. In vista della trasferta di Siena, Allegri ha recuperato Thiago Silva, che questa volta dovrebbe davvero tornare tra i convocati. Sicuro di giocare anche Boateng, mentre per Ambrosini molto probabilmente bisognerà aspettare ancora una settimana. In attesa di capire se Seedorf e Robinho torneranno o meno con la squadra, il grande dubbio è chi tra Cassano ed El Shaarawy affiancherà Ibrahimovic. Il barese sta sempre meglio, dunque ci sono concrete possibilità che possa partire dal primo minuto, ma anche il Piccolo Faraone si gioca le sue chance.
Ma a Milanello non si pensa soltanto al campo: il mercato impazza e riguarda quasi tutti. Oltre ad Allegri, che continua ad essere messo in discussione (ma ieri Guardiola ha lasciato intendere che si prenderà un anno sabbatico), ci sono addirittura 11 giocatori in scadenza di contratto, 12 se consideriamo anche Massimo Oddo, attualmente in prestito al Lecce ma di proprietà milanista. Una squadra intera, che verrà ridotta sensibilmente. Gli unici certi di restare sono Ambrosini e Gattuso, mentre Nesta (l’altro a cui il Milan vorrebbe rinnovare il contratto) sembra più attratto dalla prospettiva New York Red Bulls, dove milita Thierry Henry. Gli altri invece sono tutti vicini all’addio, da Van Bommel (che vuole chiudere la carriera al PSV Eindhoven) a Seedorf, da Flamini a Roma. Certi di non restare sono invece Zambrotta e Inzaghi, che saluteranno i tifosi il prossimo 13 maggio. C’è poi lo strano caso Aquilani: arrivato in prestito con diritto di riscatto per 6 milioni, l’ex bianconero non ha convinto. Il riscatto diventerebbe obbligatorio in caso Aquilani toccasse quota 25 presenze tra campionato e Champions e attualmente è fermo a 22,5 (quelle da panchinaro valgono la metà). Molto probabile che Allegri non lo faccia più giocare, e non è difficile capire il perché.