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Corsa al dollaro, a un passo dalla parità con l’euro. I mercati temono la recessione e il caro energia

I mercati sono in attesa dei numeri sull’inflazione Usa: previsto +8,8%. A Wall Street si sgonfia Twitter. Cala lo spread nonostante l’aria di crisi politica

Corsa al dollaro, a un passo dalla parità con l’euro. I mercati temono la recessione e il caro energia

Scordatevi una ripresa in tempi rapidi, dicono in coro gli strategist di BlackRock. Colpa della guerra in Ucraina e delle pressioni sul fronte dell’energia, ma anche dei colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento e delle tensioni sul fronte del lavoro Usa. Il dollaro si avvicina alla parità con l’euro. Un quadro “iperpoliticizzato”, notano gli esperti, in cui le banche centrali si muovono in ritardo, a danni già avvenuti. Potremmo definirla, a livello globale, la sindrome delle tre M: la stretta sul Metano da parte della Russia, che coinvolge in primis anche l’Italia; la serrata di Macau, la città cinese del gioco, che ha chiuso i suoi 42 casinò sotto la pressione dell’ultima variante del Covid-19, la più aggressiva; la caduta di Elon Musk, che ha rinunciato all’acquisto di Twitter -11% e si prepara ad affrontare una vertenza miliardaria con il board che l’accusa (forse non a torto) di aver agitato il mercato per sostenere i titoli Tesla. Gli esempi potrebbero proseguire, ma la trama è già abbastanza chiara.

Il cross con la valuta Usa 1,0011, dollar index ai massimi dal 2002

  • Continua l’avanzata del dollaro. Stamane Il cross con l’euro scende a quota 1,0011 in avvio di seduta, ormai è a un soffio dalla parità e sui minimi dal 2002. A sua volta il Dollar Index, contro un paniere di sei principali valute, è salito a 108,47, il livello più alto dall’ottobre 2002.
  • Il biglietto verde è diventato in questa fase di incertezza il bene rifugio per eccellenza. Per ragioni immediate, cioè il timore di una nuova fiammata dell’inflazione Usa in occasione dell’indice Cpi di domani (la previsione è di un nuovo rialzo a +8,8%) ma anche per la sensazione che la recessione sia vicina. Infine, perché l’economia a stelle e strisce, indipendente sul piano energetico, risulta più affidabile di Ue e Giappone.

In discesa Tokyo, nuove chiusure a Shanghai

L’avanzata della valuta Usa, il porto sicuro preferito rispetto all’oro ed alle criptovalute, si accompagna al calo generalizzato delle azioni   

  • L’indice MSCI dell’Asia-Pacifico perde lo 0,8%, il Nikkei giapponese cede il 2%, Hong Kong -1,2%, CSI 300 di Shanghai e Shenzhen -1,3%. In diverse città cinesi, incluso l’hub commerciale di Shanghai, si stanno adottando nuovi rigidi controlli a partire da questa settimana per frenare le nuove infezioni dopo aver trovato una sottovariante Omicron altamente trasmissibile.

Twitter lascia sul terreno 3,2 miliardi di dollari

  • Lunedì sera a Wall Street i tre indici principali hanno chiuso in sensibile calo, il Nasdaq ha perso il 2,26%, S&P500 -1,1%. Dow Jones -0,5%.
  • Il titolo Twitter ha bruciato circa 3,2 miliardi di capitalizzazione. 

Europa un rosso sotto la spada di Damocle dell’energia

“Il mondo non ha mai vissuto una crisi energetica così profonda e complessa” ha detto ieri il segretario dell’Agenzia Internazionale dell’Energia Fatih Birol. E l’epicentro del dramma è l’Europa, da lunedì ancor più soggetta alle decisioni del Cremlino, da cui dipenderà la ripresa delle forniture di gas, tagliate per l’Italia del 30%. Il gioco resta per ora nelle mani della Russia: nella prima settimana di luglio Mosca ha ridotto, sotto il peso delle sanzioni, le vendite di petrolio del 15%, ma ha incassato solo il 2% in meno.

Si spiega così la frenata dei listini europei, dopo un tentativo di recupero a metà giornata, prima dell’apertura delle Borse Usa. 

Piazza Affari ha chiuso la seduta con una perdita dello 0,95% a 21.567 punti base.

Francoforte è la peggiore e arretra dell’1,4%, con il focus su Daimler, -2,53%, dopo il crollo delle vendite di Mercedes Benz nel secondo trimestre, a causa dei problemi delle catene di fornitura e dalle restrizioni legate al coronavirus in Cina.

Aria di recessione, acquisti sui bond 

  • Il calo delle azioni ha corrisposto ad acquisti sulle obbligazioni con il parallelo calo dei rendimenti. Il Treasury Note a dieci anni è tornato sotto quota 3% di rendimento, a 2,96%, da 3,09% di venerdì sera. Bund tedesco a 1,24%, Btp decennale   a 3,20%, 
  • Scende lo spread a 193 punti base nonostante incomba lo spettro della crisi di governo. Il premier Mario Draghi è salito al Colle per un colloquio con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Cala il gas naturale in Europa, Biden in Arabia Saudita 

Il petrolio Brent e WTI è in calo dell’1,6% su timori di un rallentamento della domanda da parte della Cina. Prende il via la missione di Joe Biden in Arabia Saudita.
Il prezzo del gas naturale negli Stati Uniti sale dell’1%. Si attendono temperature torride in alcune aree degli Stati Uniti.
Il gas in Europa ha perso il 6% chiudendo a 164 euro MWh. In Russia, dovrebbe tornare immediatamente operativo l’oleodotto che porta ad Ovest il petrolio estratto dal Kazakhstan: il flusso era stato fermato da un’ordinanza di un tribunale: in sede di appello, il pronunciamento è stato ribaltato dal Tribunale di Krasnodar.

Titoli in evidenza: Saipem, Intesa ed un’offerta su Prime Industrie

Saipem: oggi e domani verranno offerti i diritti inoptati dell’aumento di capitale che si è concluso con la sottoscrizione di circa il 70% delle nuove azioni, per un controvalore complessivo intorno a 1,4 miliardi.  
Leonardo: Moody’s ha migliorato l’outlook sul rating a ‘positivo’ da ‘stabile’, confermando la valutazione al livello Ba1.

Intesa: nel periodo dal 4 all’8 luglio ha acquistato nell’ambito del programma di buyback lo 0,21% circa del capitale a un prezzo medio per azione pari a 1,7124 euro, per un controvalore totale di circa 71 milioni di euro. 

Prima Industrie: le società di private equity Alpha e Peninsula hanno presentato manifestazioni di interesse non vincolanti ad alcuni azionisti indicando un possibile prezzo di acquisto di 25 euro per azione.

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