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Corsa ai Btp, Fca oggi in assemblea

Mercati cauti ma non troppo nelle battute finali della settimana, in attesa dei numeri in uscita nelle prossime ore, dai dati sui commerci cinesi fino alle attese trimestrali delle grandi banche Usa che chiuderanno una settimana che, senza dissipare le nubi sulla congiuntura globale, ha confermato, parole del vicepresidente della Fed Richard Clarida, “la situazione non è poi così male” come attesta, tra l’altro, l’aumento dei prezzi ed il calo delle richieste dei sussidi di disoccupazione ai minimi dal 1969. In questa cornice si prepara la madre di tutte le Ipo: 100 miliardi di dollari, la capitalizzazione cui aspira Uber in occasione del prossimo debutto, una valutazione impressionante anche perché nel prospetto pubblicato ieri si legge tra l’altro che “la società probabilmente non realizzerà mai un profitto”.

CALANO I VOLUMI A WALL STREET, CASE D’ORO IN CINA

Non è facile, insomma, trovare una chiave di lettura per le prospettive delle Borse, divise dal pessimismo sulle previsioni per le corporations (-2,5% le stime per le trimestrali, in calo per la prima volta da tre anni) e la tenuta dei prezzi. Il calo dei volumi scambiati a Wall Street (sei milioni di pezzi contro una media nel mese di 7,17) conferma che è la prudenza la nota dominante dei mercati.

Contrastati stamane le Borse asiatiche in attesa dei dati dei commerci cinesi di marzo. Nikkei +0,7%, Shanghai -0,5%.

A confermare la straordinaria ascesa dell’economia cinese arriva stamane la notizia che Shenzhen (tra l’altro la sede di Huawei) salita al quinto post dietro Hong Kong nella classifica dei mercati immobiliari più cari al mondo, preceduta anche da Singapore, Shanghai, Vancouver e Londra. Nel 1989 Shenzhen era poco più di un villaggio.

Poco mosse anche le Borse Usa: Dow Jones -0,05%, S&P 500 invariato, Nasdaq -0,21%.

Oggi escono i conti di JPMorganChase e WellsFargo. Seguiranno lunedì Citigroup e GoldmanSachs. Martedì a Bank of AmericaMorganStanley.

Petrolio in leggero rialzo, mentre si intensificano gli scontri in Libia. Brent a 71,03 dollari al barile.

Saipem -2,3%: Jefferies ha tagliato il giudizio a Underperform da Hold. Target 4,40 euro.

L’oro è scivolato nuovamente sotto la soglia psicologica dei 1.300 dollari l’oncia.

CORSA DEI MERCATI AI RENDIMENTI IN EURO

I future europei anticipano un avvio poco sopra la parità. Borse europee in altalena ieri, alle prese tra l’altro con la crescente attrazione dei mercati obbligazionari. Accelera infatti la ricerca di rendimenti in euro, che spiega la forte ascesa della moneta unica di stamane (+0,36% a 1,1290 sul dollaro) legata agli acquisti dei fondi giapponesi. Ne approfitta la carta italiana; sotto i 5 anni, oltre all’ Italia solo la Grecia, il Portogallo, Cipro e un paio di repubbliche baltiche offrono rendimenti positivi. Bene anche la Spagna: il rendimento dei Bonos decennali spagnoli è sceso sotto la soglia dell’1% per la prima volta dal 2016. La Brexit, invece, non è stata certo un buon affare per il Regno Unito: dal 2016 ad oggi gli investitori hanno ritirato 25 miliardi di sterline dai listini della City ad un tasso di 600 milioni alla settimana.

PIATTA PIAZZA AFFARI, IL LUSSO FA VOLARE PARIGI

Piazza Affari ieri ha chiuso piatta (+0,06% a 21.684 punti base) dopo vari alti e bassi.

La piazza europea più brillante è Parigi (+0,66%) sostenuta dai conti eccezionali di Lvmh (+4,61%). Nel primo trimestre del 2019 i ricavi hanno raggiunto i 12,5 miliardi di euro, in aumento del 16%. In salita anche Kering (+2,23%) e Dior (+2,74%). Il lusso ha neutralizzato l’effetto delle proteste dei gilets jaunes.

Frazionali guadagni a Francoforte (+0,26%) e Madrid (+0,44%).

Perplessa Londra (-0,03%) dopo la proroga concessa dal Consiglio europeo per la Brexit: la nuova scadenza sarà il 31 ottobre, la festa delle streghe. Senza la minaccia del no deal Brexit, sembra improbabile che il vecchio piano della May, o una sua variante concordata con i Laburisti, ottenga la maggioranza. Una volta superati i termini che costringono l’Inghilterra ad andare alle elezioni europee, lo scenario più probabile sembra quello delle elezioni anticipate.

LO SPREAD SCIVOLA A QUOTA 238

L’obbligazionario italiano ha chiuso la seduta in territorio positivo, dopo che stamani il Tesoro ha collocato 7,75 miliardi di euro, massimo della forchetta offerta, di Btp a 3 e 15 anni e del nuovo Btp 7 anni, che ha avuto una buona accoglienza.

Il differenziale di rendimento tra Italia e Germania sul tratto decennale si è ristretto a 238 punti base da 245 in avvio e 244 del finale di seduta ieri.

RECUPERA UNICREDIT, PRENE IL VOLO MONTEPASCHI

La riscossa delle banche dopo un avvio negativo ha consentito la ripresa di Piazza Affari: l’indice ha chiuso a +0,67%.

Unicredit (+0,6%) protagonista di un grande recupero dopo che il ceo Jean Pierre Mustier ha ridimensionato l’impatto della procedura di infrazione avviata dall’antitrust Ue su diversi istituti per le modalità di classamento dei titoli di Stato tra il 2007 ed il 2012. “Non posso fare commenti sui rumors -ha detto il banchiere- ma se voi sapeste quello che so io, a questa vicenda dareste il titolo di una commedia di Shakespeare: tanto rumore per nulla”.

Strappa banca Monte Paschi, con un balzo dell’8,55% sulle dichiarazioni dell’ad Marco Morelli sulla possibile integrazione con un altro istituto. “all’interno del Cda – ha detto -facciamo riflessioni sui vari scenari di aggregazioni o diversificazioni dimensionali anche se poi la scelta spetta agli azionisti, in particolare all’azionista di riferimento”, cioè il Ministero dell’Economia

In ascesa anche Intesa (+0,6%) e Ubi Banca (+1,7%). Mediobanca (+1,6%) ha annunciato l’acquisto della banca Mais e Messier, prestigiosa boutique finanziaria parigina specializzata negli M&A cross border.

FERRAGAMO AL TOP, PRYSMIAN NELLA BUFERA

Giornata brillante per il lusso anche a Milano sull’onda dei dati di Lvmh. Su tutti Ferragamo, che ha chiuso con un rialzo superiore al 4%. 
Moncler +2,2%, Cucinelli +1,6%.

Crollo annunciato per Prysmian (-8%) alle prese con l’impatto negativo dei problemi sul cavo Westernlink stimato in 60-80 milioni di euro di Ebitda rettificato 2018 che ha obbligato l’azienda a rivedere i conti 2018 e a revocare l’assemblea prevista per il 17 aprile. Banca Akros ha ridotto la raccomandazione da accumulate a neutral, con prezzo obiettivo che scende da 22 a 16,5 euro, mentre Banca Imi ha posto il rating (buy) e il target price (21 euro) in revisione.

VISTI IN CALO I RICAVI FCA

Poco mossa la galassia Agnelli alla vigilia delle assemblee di Fiat Chrysler (+0,1%) e Ferrari. Recupera invece Cnh Industrial (+2,4%) dopo il calo della vigilia. Il focus su Fca è già sui conti del primo trimestre 2019 (3 maggio). Mediobanca si aspetta ricavi in calo del 4% a 25,9 miliardi di euro, un ebit a 1,14 miliardi -29% e un utile di 700 milioni -30%. “Ci aspettiamo – si legge nel report – dati deboli di riflesso alla performance negativa delle aree Nafta, Apac ed Emea e della divisione Maserati. Solo il mercato dell’America Latina dovrebbe mostrare una dinamica di margini in miglioramento guidata in particolate dal Brasile”.

Juventus +0,94% dopo la trasferta di Amsterdam e nell’attesa della matematica certezza per l’ottavo scudetto consecutivo.

DI NUOVO SOTTO TIRO TELECOM ITALIA, BRILLA RAIWAY

Accelera il calo di Telecom Italia (-1,86%) anche per le indiscrezioni sul prossimo ingresso di un nuovo concorrente nel settore della telefonia fissa del calibro di Sky.

Ben raccolta Raiway, che sale del 3,11% dopo l’annuncio di un accordo con Open Fiber sulla banda ultra-larga e video ultra HD. t1 \lsdprio

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