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Corruzione dal Qatar al Parlamento Ue: mazzette e vacanze, lo scandalo si allarga

FIRSTonline

Sacchi di banconote a casa della vice presidente Ue Eva Kaili, 600.000 euro in contanti a casa dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri, arresti e fermi. Coinvolti anche i familiari. L’inchiesta sulla corruzione dal Qatar aperta dalla Procura di Bruxelles per corruzione e riciclaggio al Parlamento Ue si allarga, coinvolgendo anche i familiari dei protagonisti. E la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola prende provvedimenti: “Alla luce delle indagini giudiziarie in corso da parte delle autorità belghe, la presidente Metsola ha deciso di sospendere con effetto immediato tutti i poteri, compiti e le deleghe di Eva Kaili nella sua qualità di vicepresidente del Parlamento europeo”, fa sapere il portavoce della presidente dell’Eurocamera.

Corruzione dal Qatar al Parlamento Ue: le accuse travolgono anche i familiari

Con il passare delle ore, le accuse della Procura di Bruxelles, inviate in Italia alla procura di Brescia, diventano più circostanziate. L’ex eurodeputato Antonio Panzeri (Articolo Uno, ora sospeso), tra gli arrestati nell’indagine di Bruxelles, è sospettato di essere intervenuto “politicamente con i membri” che lavorano al Parlamento Europeo “a beneficio di Qatar e Marocco, contro il pagamento”. Lo si legge in uno degli atti dell’indagine di Bruxelles per “corruzione di funzionari e membri degli organi delle Comunità europee e di Stati esteri, riciclaggio e associazione per delinquere”. Nel documento è scritto che comunque vige la “presunzione di innocenza”.Lo scrive l’Ansa che ha letto un atto notificato alla moglie Maria Colleoni, fermata insieme alla figlia nella loro casa di Calusco D’Adda, in provincia di Bergamo. Le due donne sono state raggiunte da un mandato di arresto europeo con l’accusa di concorso in associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio. Nella sommaria descrizione dei fatti spunta una vacanza per la famiglia Panzeri costata “100 mila euro” .

“Sacchi di banconote” sono stati trovati nel corso delle perquisizioni della polizia giudiziaria presso l’abitazione della vice presidente dell’Eurocamera Eva Kaili, ora agli arresti. Lo scrive il quotidiano belga L’Echo. Il dato chiarirebbe anche il perché Kaili sia stata arrestata nonostante l’immunità parlamentare. Secondo il regolamento interno del Parlamento europeo, infatti, l’immunità decade in caso di flagranza di reato.

Corruzione dal Qatar al parlamento Ue: la vicenda, i familiari

Venerdì la procura di Bruxelles ha aperto un’inchiesta per sospetta corruzione nell’Eurocamera. Si parla di presunte mazzette per influenzare le decisioni sul Qatar. Fermati 4 italiani, tra loro Antonio Panzeri. La Corte d’Appello di Brescia ha convalidato l’arresto e concesso i domiciliari a Maria Colleoni e Silvia Panzeri, moglie e figlia dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri, fermate nell’abitazione di famiglia a Calusco d’Adda (Bergamo) in esecuzione di un mandato di arresto europeo. Le due donne sono accusate di concorso nell’ambito dell’inchiesta di Bruxelles per corruzione e riciclaggio, con vincolo di associazione per delinquere che ha portato agli arresti lo stesso Panzeri e altre persone. La Corte d’Appello di Brescia ha convalidato l’arresto e concesso i domiciliari alle due donne. La decisione è del giudice Anna Dalla Libera. L’udienza è stata aggiornata il 19 dicembre. Maria Colleoni e Silvia Panzeri, rispettivamente moglie e figlia dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri, arrestate nell’ambito di un’indagine di Bruxelles per corruzione, sono ritenute “pienamente consapevoli” dell’attività del marito e padre e “persino del trasporto di doni”. Le due sono menzionate “nella trascrizione di intercettazioni telefoniche” durante le quali l’ex europarlamentare “ha commentato la consegna dei doni” di cui sarebbe stato “a quanto pare” il beneficiario.

Corruzione dal Qatar: la difesa

“Le mie assistite hanno riferito in aula di non essere a conoscenza di quanto viene loro contestato”, ha spiegato l’avvocato Angelo De Riso difensore con Nicola Colli, di Maria Colleoni e Silvia Panzeri. “Siamo soddisfatti e confidiamo che non venga accolta la richiesta di consegna alle autorità del Belgio”, hanno affermato i due legali.

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