Il 2021 non è decisamente un anno fortunato per Urbano Cairo, il presidente di Rcs ed editore del Corriere della Sera. Nel calcio il suo Torino ha deluso tutte le aspettative e lotta disperatamente per sfuggire alla retrocessione in serie B che comporterebbe un danno economico e d’immagine di non poco conto, ma la tegola maggiore gli è arrivata nelle ultime ore ed è la sconfitta subita nell’arbitrato contro il fondo americano Blackstone sulla vendita della sede del Corriere della sera nella centralissima Via Solferino a Milano effettuata nel 2013 dalla precedente proprietà di Rcs, la società che edita il Corrierone.
Cairo ha sempre sostenuto che il prezzo della vendita della sede al fondo Blackstone (120 milioni di euro) non era congruo e, malgrado il diverso parere di altri azionisti, ha fatto causa al potente fondo americano. Ma, dopo varie vicende giudiziarie e un iniziale lodo sulla validità del contratto di compravendita, ieri il definitivo lodo arbitrale ha dato torto a Cairo. Il prezzo è giusto e Cairo non può pretendere alcun risarcimento ha sentenziato a maggioranza il Collegio arbitrale presieduto da Renato Rordorf.
“Non è dato ravvisare – sostiene il Tribunale Arbitrale – nel comportamento di Blackstone nulla che appaia indiscutibilmente contrario ai doveri di correttezza e buona fede” e perciò le richieste di risarcimento di Cairo “non possono essere accolte”. Lo scontro tra Cairo e Blackstone, che dura da tre anni, è stato anche una sfida al calor bianco tra i maggiori avvocati: Cairo infatti era difeso dallo studio Bonelli, erede mentre il fondo Blackstone era assistito dallo studio Gatti, Pavesi, Bianchi, Ludovici.
Il verdetto è pesante ma non è detto che la battaglia sulla sede del Corriere sia finita. Gli americani infatti pensano alla causa civile presso la Suprema Corte di New York a cui Blackstone si era rivolto in prima istanza e che aveva sospeso il giudizio in attesa dell’arbitrato italiano. Blackstone aveva chiesto 300 milioni di risarcimento a Rcs e altri 300 a Cairo. Vedremo ora come andrà a finire.