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Corporate bond, solo la Germania ne ha più dell’Italia

La relazione tra banca e impresa è in Italia più stretta che nel resto d’Europa. Nell’ambito dell’eurozona, il nostro è tra i pochissimi paesi in cui i finanziamenti bancari alle imprese eccedono i prestiti alle famiglie. Malgrado una sensibile correzione negli anni più recenti la distanza tra la situazione italiana e i principali riferimenti europei (media eurozona, Germania, Francia) rimane molto ampia. Il rafforzamento della dotazione patrimoniale è uno dei dati salienti del processo di trasformazione delle imprese italiane ed europee. Negli anni più recenti l’incidenza del patrimonio sul totale delle passività è cresciuta in Italia in misura sensibile.

Tuttavia diversamente da altri importanti paesi europei, l’Italia è ancora al di sotto del dato rilevato negli anni precedenti la crisi del 2008-09.

Rispetto al 2007, lo stock dei corporate bond in circolazione nell’area euro è di fatto raddoppiato raggiungendo i 1.200 mld di euro. In termini assoluti, il mercato italiano è una volta e mezza quello olandese, oltre due volte quello belga, quattro volte quello spagnolo, non molto inferiore rispetto a quello tedesco. Oltre che per la crescita dei volumi, il mercato italiano dei bond societari si segnala per l’allargamento negli anni più recenti della platea degli emittenti, conseguenza anche dello sviluppo del mercato dei cosiddetti minibond.

Tra i molti capitoli di cui si compone il rapporto banca-impresa quello dei prestiti deteriorati occupa in Italia da qualche tempo un posto decisamente centrale. Alle società non finanziarie possono essere ricondotte circa ¾ delle sofferenze e una quota simile del totale dei prestiti non performing. La percentuale di recupero di questi prestiti varia fortemente in funzione di numerosi fattori.


Allegati: FOCUS BNL

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Categories: Finanza e Mercati