Il coronavirus è arrivato in Italia, provocando le prime vittime e soprattutto espandendosi a macchia di leopardo, col bilancio dei contagiati che aumenta – inesorabilmente – di ora in ora. Per ora la parte d’Italia più colpita è il Nord, in particolare la Lombardia dove si è verificato il primo caso ufficiale, a Codogno nel Lodigiano. Governo, ospedale e Protezione civile hanno la situazione sotto controllo: la cautela in queste situazioni non è mai troppa, ma l’invito è di non farsi prendere dal panico e, nelle zone a rischio, di restare in casa e di non presentarsi al pronto soccorso in caso di sintomi (che, ricordiamolo, sono quelli di una normale influenza, con polmonite), ma piuttosto chiamare il 112 o il 1500. Ecco un utile vademecum sulle cose da sapere e su come comportarsi:
- Il contagio avviene come quello di un’influenza classica, ovvero tramite le goccioline che una persona infetta emette respirando, parlando, tossendo e starnutendo. Queste goccioline possono entrare nelle vie aeree di un’altra persona che si trovi a meno di un metro e mezzo di distanza;
- Le precauzioni da prendere sono dunque intuitive: restare lontani da chi tossisce e starnutisce; lavarsi le mani (che potrebbero aver toccato oggetti contaminati, anche se la resistenza del virus sembrerebbe molto limitata nel tempo, al massimo pochi giorni, depotenziandosi già dopo 24 ore); non toccarsi il viso (sempre perché le mani potrebbero ospitare il virus); in caso di sintomi, evitare di andare al pronto soccorso e chiamare il proprio medico, il 112 o il 1500;
- E’ possibile anche essere contagiati da chi non ha sintomi? Non è ancora chiaro ma i medici sostengono che sia difficile che il virus venga trasmesso da persone completamente senza sintomi. È invece possibile che venga trasmesso da persone con pochi sintomi;
- Il virus può contagiare anche persone giovani, sportive e in piena salute? Gli anziani e le persone con problemi di salute rischiano sicuramente di più, ma nulla esclude che anche un polmone sano e in perfetta efficienza si ammali in modo serio, soprattutto se attende molti giorni prima di farsi assistere;
- La mortalità: a Wuhan è del 2,5%, ma nel resto del mondo è a 0,5 per mille, meno di una comune influenza;
- Quanto si espanderà il virus in Italia? Su questo i medici sono concordi: non si può prevedere, ma ciò che sembra certo è che il numero ufficiale dei contagiati è solo la punta dell’iceberg rispetto alle persone infettate, che non sono state inserite nei conteggi perché senza sintomi, o con sintomi lievi che si sono risolti da soli.