Risale la febbre da coronavirus sui mercati, nel giorno in cui, a sorpresa, anche la Lombardia registra 6 casi, di cui 5 gravi. I listini europei chiudono in rosso, dopo un’accelerazione al ribasso a seguito dell’andamento negativo di Wall Street. Piazza Affari è la peggiore, -1,22%, 24.773 punti; più contenuti i danni a Francoforte -0,64%; Parigi -0,54%; Madrid -0,45%; Londra -0,41%.
I governi della zona euro fanno fatica a trovare un accordo sul bilancio post Brexit, mentre negli Usa risultano deludenti i dati macroeconomici, poiché l’attività nel settore dei servizi, a sorpresa, si è contratta a febbraio mentre l’attività manifatturiera ha toccato i minimi da 6 mesi. Ma sullo sfondo restano soprattutto le incognite sugli sviluppi dell’epidemia da Covid-19 e i suoi riflessi economici. Alcuni si sono visti oggi: -92% il calo delle immatricolazioni in Cina nei primi 16 giorni di febbraio.
Sul fronte epidemico la notizia del giorno è l’esordio del virus in Lombardia, vicino all’Emilia-Romagna. Al momento pare che le persone contagiate siano sei, cinque delle quali in condizioni gravi. Subito sono scattate le misure di sicurezza: 250 persone poste in isolamento e l’invito ai cittadini di Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo e Codogno a non uscire di casa. In quest’ultima località scuole, bar e locali sono chiusi.
Non è chiara l’origine del contagio e l’Organizzazione mondiale della Sanità ha espresso preoccupazione proprio per i casi registrati fuori della Cina “senza un chiaro legame epidemiologico”. Per fronteggiare ulteriori sorprese il ministero della salute italiano ha stabilito con ordinanza l’obbligo di quarantena “fiduciaria” domiciliare per chi torna da un viaggio in Cina e “sorveglianza attiva” per chi è stato nelle aree a rischio.
La situazione favorisce gli investimenti in oro, con il lingotto che si arrampica a 1642,15 dollari l’oncia (+1,34%). Torna il pessimismo invece sulla domanda di petrolio e il Brent cede l‘1,84%, scendendo a 58,22 dollari al barile. Sul mercato valutario il dollaro è in flessione dopo il dato Pmi manifattura e servizi. L’euro sale al massimo da quattro giorni e scambia a 1,085.
L’avversione al rischio favorisce l’obbligazionario. La carta italiana si apprezza, nonostante le fibrillazioni nella maggioranza e lo spread fra decennale italiano e tedesco scende a 134 punti base (-1,93%); il rendimento del Btp arretra a 0,91%.
In Piazza Affari sono soltanto sei i titoli positivi sul listino principale. Telecom, +3,79%, è l’azione regina della seduta, a seguito di indiscrezioni stampa sull’interesse da parte di KKR, uno dei più grandi fondi infrastrutturali statunitensi, che vorrebbe acquistare “una quota di minoranza della rete secondaria, cioè l’infrastruttura in rame e in fibra che dall’armadietto della strada arriva fino a dentro le case degli italiani”.
Bene Nexi, +1,45%. Leggeri progressi per Campari +0,35%; Atlantia +0,18%; Enel +0,13%; Poste +0,09%. Le vendite affossano Azimut, -5,83% e Finecobank -3,29% nel risparmio gestito. Fra i titoli petroliferi affonda Tenaris -4,44%,che ieri aveva retto a previsioni 2020 deboli.
Giù Prysmian -3,9%. Le banche perdono gran parte dell’attrattiva mostrata a inizio settimana, dopo l’offerta di Intesa (-1,12%) su Ubi (-0,38%). Unicredit, -3,89%, è la peggiore in scia alle voci di uscita del ceo Mustier in direzione Hsbc.