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Coronavirus, turismo: si rischiano 7,4 miliardi di perdite

FIRSTonline

Il coronavirus mette in ginocchio il turismo, un settore che in Italia impiega 2 milioni di addetti e vale circa il 13% del PIL. Convention rimandate, fiere cancellate, gite scolastiche annullate, viaggi di lavoro o di piacere rinviati a data da destinarsi. I turisti torneranno in Italia se e quando l’emergenza coronavirus sarà contenuta. Un realtà che non riguarda solo le Regioni in cui sono presenti i due focolai di Codogno e Vo’, ma l’intero territorio nazionale. A Roma, a Firenze si fa fatica a trovare visitatori, con le aziende del settore sempre più in difficoltà. E potrebbe essere solo l’inizio. 

Secondo i calcoli di Confturismo-Confcommercio, nel prossimo trimestre – quello che si aprirà il 1°marzo e si concluderà il 31 maggio, in Italia arriveranno 31.625 milioni di turisti in meno. Numeri pesanti che porteranno a una perdita di 7,4 miliardi di euro. 

La situazione è drammatica per tutto il comparto“, fa sapere il presidente di Confturismo-Confcommercio, Luca Patanè. “Purtroppo stiamo pagando le conseguenze di una comunicazione mediatica molto più letale del virus”.

Gli italiani vengono visti come untori, le loro città percepite come luoghi “pericolosi” per la salute. “Il peggior virus è l’isteria”, sottolinea Patané che chiede “provvedimenti forti per immettere liquidità nel sistema dando un po’ di ossigeno alle imprese del settore, ma è necessario anche intervenire a livello governativo per far terminare i blocchi all’ingresso degli italiani nei paesi esteri e i blocchi ai flussi turistici degli stranieri verso l’Italia”.

Il problema infatti non riguarda solo i flussi in entrata ma anche quelli in uscita, con i viaggiatori provenienti dall’Italia soggetti a restrizioni che in alcuni casi si traducono nell’impossibilità di entrare nel Paese di destinazione. Sul sito Viaggiare Sicuri del Ministero degli Esteri è possibile trovare tutti gli aggiornamenti sui provvedimenti presi dagli Stati italiani nei confronti dei turisti italiani.

Preoccupato anche il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, che in un’intervista a Quotidiano.net avverte: “La destinazione Italia rischia di sparire totalmente dai radar del turismo internazionale. L’ulteriore ondata di contagi nell’ultima settimana sta producendo danni difficilmente recuperabili a breve. E il recente blocco sulle partenze dagli USA rischia di mettere in ginocchio l’intera filiera.

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Categories: Economia e Imprese