Parte in rosso, come da tradizione, il mese di maggio, da sempre il più complicato dell’annata borsistica. A far rispettare la tradizione, oltre ai pessimi dati economici e finanziari in arrivo dall’economia e dai conti delle aziende, contribuisce la nuova offensiva Usa contro la Cina, accusata di esser la responsabile della diffusione del coronavirus. Donald Trump stanotte ha detto a Fox News che a breve sarà reso noto un report nel quale si fa chiarezza sulle origini del virus e sulle responsabilità di Pechino, colpevole di aver prima nascosto, poi cercato di insabbiare o di occultare i dati sull’epidemia. Il presidente ha detto che gli Stati Uniti sono pronti a imporre nuovi dazi sulle merci cinesi.
Che ci sia o meno del vero nelle bordate del Presidente, più che mai in campagna elettorale, le accuse rischiano di riaccendere la guerra commerciale, l’ultima cosa di cui hanno bisogno i mercati, impegnati, Italia in testa, in una complicata ripartenza dopo la lunga clausura.
L’indice Hang Seng di Hong Kong perde quasi il 4%. Da stamane sono caduti tutti i vincoli alle attività dell’ex colonia. Giù anche il Kospi coreano (-1,5%) e Taiwan (-2,2%). In fiote ribasso anche l’India (-4,5%). Sono chiuse per festività le piazze azionarie del Giappone e della Cina.
Le tensioni con gli Usa si riflettono sul cambio dello yuan, ai minimi da 45 giorni, a 7,1565 sul dollaro.
Torna a soffrire il petrolio Usa. Il future di riferimento del greggio tipo WTI, quello del Texas, è in calo del 4% a 18,9 dollari mentre cresce il rischio che si ripeta la crisi dello stoccaggio della materia prima.
Il petrolio Brent consolida le posizioni intorno ai 26 dollari, dopo il guadagno del 23% della scorsa settimana.
I futures azionari segnalano una partenza in rosso della settimana sia in Europa (-1% Londra) che negli Usa (S&P 500 -1,2%).
Il dollaro si sta rafforzando sulla maggior parte delle controparti del mondo: il cross con l’euro è a 1,093 (-0,4%).
FASE 2, L’ITALIA RIPARTE DA AUTO “VENDITE ZERO”
In questa cornice, l’Italia inaugura, seppur con molti limiti, la Fase 2, che permette di ripartire a gran parte delle attività produttive e industriali “prevalentemente votate all’export”. La ripresa coincide con la pubblicazione degli indici Pmi che misurano il clima delle aziende manifatturiere di Italia, Francia, Germania ed Eurozona. Seguiranno nel pomeriggio gli ordinativi industriali americani.
A Borsa chiusa arriveranno i risultati delle immatricolazioni auto di aprile. Scontato il record negativo: le vendite sono state minime, non più di qualche centinaio di pezzi.
ARRIVANO I CONTI DI FERRARI. ASSEMBLEA PER SALINI
In questo clima arrivano oggi i conti trimestrali di Ferrari. Domani toccherà a Fiat Chrysler. Ricco il calendario societario: oggi si terrà l’assemblea di Salini Impregilo, il nuovo polo del settore grandi opere che, peraltro, è stato battuta sul filo di lana nella gara per aggiudicarsi Permasteelisa.
In settimana arriveranno anche i conti di Intesa, Unicredit e Campari (domani), Bper, Mediobanca, Leonardo, Snam, Cnh e Safilo (mercoledì). Giovedì toccherà ad Anima, Mediolanum, Bpm, D’Amico, Leonardo, Poste Italiane e Recordati. Buzzi ed Ubi riuniranno i cda.
CEDOLE: ITALMOBILIARE PAGA IL 6,5%
Oggi staccheranno il dividendo Fiera Milano, Italmobiliare, LU-VE, Reply, Valsoia e WIIT e nell’Aim Cofinvest. In particolare, il dividendo staccato da Italmobiliare garantisce un rendimento superiore al 6,5%, in quanto la cedola prevede una componente straordinaria di 1,2 euro. Prende il via l’aumento di capitale di Trevi.
RECOVERY FUND, SI TRATTA. PENDE LA SPADA DEI GIUDICI TEDESCHI
L’attenzione dell’Eurozona si concentra sulla sorte del Recovery Fund, di cui l’Eurozona dovrebbe discutere il 6 maggio. Ma le premesse non sono buone né sui tempi né sui contenuti. Vera Jourova, vicepresidente della Commissione, ha dichiarato che la proposta per il Recovery Fund slitterà alla “seconda o terza settimana di maggio” e l’operatività del fondo per gennaio 2021 è un obiettivo “ambizioso”. Per quanto riguarda i contenuti, si è aperta la questione della definizione della condizionalità “leggera” dietro la quale si potrà attivare il Mes, il Fondo salva-Stati dotato di una linea apposita per l’emergenza sanitaria. Intanto la Bce, che si trova a fare i conti con la prossima sentenza della Corte Costituzionale tedesca sulla legittimità del nuovo Qe pandemico, non ha aumentato per ora gli acquisti via programma Pepp.
MOODY’S E FITCH, NUOVO VERDETTO PER I BTP
Oltre al Recovery Fund, saranno da seguire venerdì a mercati chiusi i giudizi delle agenzie di rating, Moody’s e Dbrs, a pochi giorni dall’inattesa bocciatura da parte di Fitch.
Tra le banche centrali, l’ultima a scendere in pista dopo Fed e Bce sarà la Bank of England. Londra avvierà anche i colloqui per un nuovo accordo commerciale con gli Usa.
Altre banche centrali si riuniranno in settimana: Australia e Norvegia lasceranno i tassi invariati. Previsto un nuovo taglio per il Brasile.
DELUDONO I CONTI DI AMAZON (-7%)
Le statistiche Usa più rilevanti della settimana riguardano i posti di lavoro: è previsto un nuovo pesante calo. Negative anche le attese oggi per l’andamento dell’indice Ism, relativo all’attività manifatturiera.
Chiusura in rosso per Wall Street il primo maggio: Dow Jones -2,6%, S&P500 -2,8%, Nasdaq -3,2%.
Hanno tenuto banco gli allarmi di Apple, Amazon e Microsoft sulle conseguenze dell’epidemia sulla congiuntura. Jeff Bezos, in particolare, ha sottolineato l’aumento dei costi legato alla sicurezza del personale.
BUFFETT IN ROSSO. BERKSHIRE LIQUIDA GLI AEREI, MUSK METTE A TERRA TESLA
Berkshire Hathaway ha dichiarato perdite per 49,7 miliardi in 3 mesi a causa della pandemia. Anche la holding di Warren Buffett è stata infatti colpita duramente dalla pandemia di coronavirus: la maggior parte delle oltre 90 aziende in cui possiede partecipazioni rilevanti sta accusando un rallentamento considerevole dei ricavi. Warren Buffett ha inoltre venduto tutte le sue partecipazioni nelle quattro maggiori compagnie americane, circa il 10% di ciascuna.
La liquidità in capo a Berkshire è cresciuta a 137,3 miliardi da 128 miliardi di fine 2019, ma il saggio di Omaha non sa cosa comprare: nel primo trimestre gli acquisti di azioni sono ammontati a 1,8 miliardi netti, più 1,7 miliardi di azioni proprie.
MUSK: “TESLA VALE TROPPO”. ROTTA SU ENERGIA E SPAZIO
“La quotazione di Tesla è eccessiva”. Con questo tweet Elon Musk ha provocato il tonfo di Tesla: -14 miliardi di dollari in una sola seduta. La stessa Tesla ha presentato una richiesta per diventare fornitrice di energia elettrica nel Regno Unito. Intanto, l’altra azienda di Elon Musk, Space X, ha presentato la sua prima missione spaziale con astronauti, che partirà in collaborazione con la Nasa il 27 maggio.
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Si vuole commentare. Smentito, pure dal suo staff di intelligence, continua a rinviare, quell'apertura
MENTALE, che sicuramente, ritiene, opportuna. Ma si fida solo di se stesso?