Quando mancano i soldi, nascono le idee. Il calcio, senza distinzioni di confini, si interroga su cosa accadrà una volta finita l’emergenza, quando il Covid-19 avrà lasciato spazio alle inevitabili macerie. Ci sarà, forse, un campionato da finire, uno nuovo da iniziare, ma ciò che sicuramente non mancherà sarà il mercato, a dire il vero già entrato nel vivo. “Per almeno un anno i colpi da 100-150 milioni ce li possiamo scordare” ha spiegato amaro Pierpaolo Marino, ed evidentemente c’è da credergli. Quello che il direttore tecnico dell’Udinese non ha detto però, anche se sicuramente lo pensa, è che questa mancanza di denaro farà aumentare ingegno e capacità, finendo, forse, per stravolgere gerarchie che sembravano ormai inattaccabili.
In attesa di conoscere date e modalità (la Fifa starebbe addirittura pensando a una maxi finestra fino al 31 dicembre), cerchiamo di anticipare le mosse delle big, mai come quest’anno costrette a fare i conti con austerità e rigore finanziario. La Juventus ha in mente una vera e propria rivoluzione tecnica, con o senza Sarri. Se l’allenatore toscano venisse confermato (ipotesi probabile, visto il contratto da 24 milioni lordi fino al 2022), ecco che Paratici proverà a costruirgli una squadra a sua immagine e somiglianza, a cominciare dalle cessioni. Higuain, Khedira, Matuidi, Bernardeschi e Pjanic sono sull’uscio, alcuni per motivi anagrafici, altri per incompatibilità tecnica, ed è evidente che dalle loro vendite passerà molto del mercato in entrata bianconero, già impreziosito dall’acquisto di Kulusevski.
Sarri ha in mente un 4-3-3 che possa esaltare Ronaldo (le voci su un suo addio destinazione Parigi, al momento, non trovano conferme), ma soprattutto un regista di centrocampo che dia tempi e ritmi molto superiori. Il sogno post-Pjanic, lui sì verso il Psg, è sicuramente Jorginho ma è difficile che Abramovich decida di privarsene per una cifra “umana”: più semplice virare su Tonali, da tempo sulla lista di Paratici. Cellino lo ha sempre valutato 40 milioni, ora però le cose sono cambiate e la Juve confida di prenderlo per non più di 30. Altro nome caldo è quello di Chiesa, il cui tempo a Firenze sembra ormai tramontato, ma il vero pallino del ds bianconero, peraltro mai nascosto, è sicuramente Mauro Icardi. L’argentino sarà per l’ennesima volta protagonista del mercato, sia che il Psg lo riscatti, sia che lo rimandi al mittente.
In questo caso l’Inter lo metterebbe all’asta e difficilmente la Juve potrebbe avere delle chance, ma se Leonardo staccasse l’assegno da 70 milioni, ecco che poi si potrebbero aprire spiragli interessanti. A proposito di Leo: Paquetà continua a piacergli molto e il Milan sta accarezzando l’idea di uno scambio con Paredes, tutt’altro che centrale nei piani di Tuchel. L’operazione potrebbe andare in porto, a meno che i parigini non decidano di voltar pagina e affidarsi ad Allegri: in quel caso, evidentemente, le strategie verrebbero riviste. Dalla Germania nel frattempo continuano a emergere i dubbi di Rangnick, tutt’altro che convinto dalla proposta di Gazidis, specialmente in una fase come questa nella quale, evidentemente, è impossibile pianificare con certezza.
L’uomo di fiducia di Elliot resta convinto che il tedesco sarebbe l’uomo ideale a cui affidare il Milan, nel frattempo però sono ripresi i contatti con Spalletti, già vicinissimo a ottobre, prima che il veto dell’Inter facesse saltare tutto. Questa volta i nerazzurri non si opporrebbero, anche perché l’ingaggio del tecnico di Certaldo pesa e, di questi tempi, non si butta via niente. Conte vuole un difensore al posto di Godin e tutti gli indizi portano a Kumbulla del Verona, da tempo nel mirino di Marotta. A centrocampo invece, oltre ai soliti noti Tolisso e Castrovilli, occhio all’ipotesi Arthur, che il Barça potrebbe inserire nell’operazione Lautaro. Il sogno del tecnico interista però resta sempre Vidal, anche se i 33 anni da compiere il prossimo 22 maggio suscitano più di una perplessità nella coppia Marotta-Ausilio.
In attacco invece tutto ruota attorno a Lautaro, anche se la sua cessione, causa crisi economica globale, non è più così certa. Difficilmente infatti il Barcellona potrà pagare la clausola rescissoria, dunque o si trova un accordo soddisfacente oppure il Toro è destinato a restare a Milano: in caso contrario, invece, ecco che l’Inter si butterebbe su uno tra Aubameyang e Milik, con il polacco favorito. Il Napoli infatti lo lascerà partire e al suo posto, oltre al già preso Petagna, potrebbe arrivare Belotti, da sempre pallino di Gattuso, la cui conferma non è più in discussione. I movimenti insomma ci saranno, eccome se ci saranno, solo che sposteranno meno denaro. E questo, forse, non sarà necessariamente un male…