Come stanno cambiando lo stile di vita e le abitudini alimentari degli italiani, in tempi di coronavirus? La risposta arriva da un tracking settimanale condotto a partire da febbraio da GFK, che sta studiando gli effetti che il Covid 19 causa di settimana in settimana sulle abitudini degli italiani e sul loro modo di reagire anche psicologicamente al nuovo stile di vita imposto dalle decisioni del governo e degli enti locali.
Ne viene fuori innanzitutto che investono di più negli acquisti per lavorare e studiare da casa. Dal 2 all’8 marzo per esempio si è registrato un picco di vendite con aumenti a valore del 63 per cento per pc portatili, del 15 per cento per i pc desk (che erano da anni in discesa) e del 53,5 per cento per le stampanti multifunzione. Secondo GFK si tende ormai a predisporre in casa un miniufficio attrezzato con apparecchi aggiornati.
La spesa totale della famiglia (in aumento mediamente del 26 per cento) sta cambiando profondamente e si concentra soprattutto sul panel dei beni essenziali come il pane, il latte, la farina, lo zucchero e ovviamente su tutto ciò che consente di pulire e disinfettare la casa oltre che il corpo. Notizia molto positiva la predisposizione ad acquistare i libri, considerati un bene “necessario” da un crescente numero di persone.
E, come ci hanno confermato alcune catene, sono aumentate le vendite di congelatori (un apparecchio in declino da anni) poiché la grande quantità di alimenti deve essere stivata nei freezer per ragioni di spazio e di conservazione, sia fresca che cotta, in previsione di una lunga permanenza della famiglia in casa. Il tempo a disposizione consente di preparare piatti da congelare secondo ricette nuove ed elaborate, seguendo sempre di più i blog e i video degli chef più famosi sui social network e in particolare su youtube.
Quanto al morale degli italiani, la preoccupazione per il futuro registra un ulteriore aumento (+11 per cento) del pessimismo sia per quanto riguarda l’economia che per la durata del pericolo di contrarre il coronavirus. Rispetto ai primi mesi dell’anno, il comportamento delle famiglie negli acquisti si è fatto meno compulsivo, ma la preoccupazione per predisporre scorte adeguate dei beni alimentari e non alimentari per il futuro è destinata a salire ancora.
Questo è il sentiment – come viene definito da GFK – in tutte le regioni, tant’è vero che pur di creare riserve consistenti si compra spesso, troppo spesso e su tutti i canali, con una costante crescita degli acquisti on line. E al Sud questa tendenza è ancora più forte man mano che gli effetti drammatici del Coronavirus cominciano purtroppo a diffondersi.