L’ultimo decreto del governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus ha cancellato le zone rosse (che comprendevano 11 Comuni del lodigiano più Vo’ Euganeo in Veneto) per istituire una grande zona arancione. Questa comprende l’intera Lombardia più altre 14 province sparse fra Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Marche. Ecco la lista:
- Venezia
- Padova
- Treviso
- Modena
- Parma
- Piacenza
- Reggio Emilia
- Rimini
- Pesaro-Urbino
- Alessandria
- Asti
- Novara
- Verbano-Cusio-Ossola
- Vercelli
Il resto del Paese è ora classificato come zona gialla.
LE REGOLE PER CHI VIVE NELLA ZONA ARANCIONE
1) Spostamenti: autostrade, treni e aerei
Non è previsto un divieto
assoluto di entrata e di uscita come era per le zone rosse. Tuttavia, gli
spostamenti sono consentiti solo per motivi di salute o di lavoro. È sufficiente
un’autocertificazione da fornire attraverso i moduli forniti dalle forze di
polizia incaricate dei controlli. La regola vale non solo per chi entra ed esce
dalla zona arancione, ma anche per chi si muove al suo interno.
Aeroporti e stazioni ferroviarie rimangono aperti, ma – come le autostrade – saranno presidiati dalle forze di polizia, che controlleranno le autocertificazioni. Chi arriva a Venezia su navi da crociera potrà sbarcare solo per rientrare a casa.
Nessuna restrizione prevista per il transito delle merci, in modo da non compromettere l’attività di fabbriche, impianti ed esercizi commerciali. Assolombarda ha messo a punto un vademecum per le imprese in cui precisa che “è opportuno adottare misure di prevenzione e di cautela nei confronti dei trasportatori”. In particolare, bisogna fare in modo che “gli autisti non possano scendere dai mezzi e siano muniti di dispositivi medici di protezione e prevenzione quali mascherine e guanti monouso; se il carico/scarico richiede la discesa dal mezzo deve essere mantenuta la distanza di sicurezza (1 metro) e la documentazione di trasporto sia trasmessa in via telematica”.
Via libera anche ai quasi 70mila frontalieri che ogni giorno vanno in Svizzera: dovranno solo indicare l’azienda per cui lavorano.
Quasi tutte le Regioni del Centro-Sud (Toscana, Lazio, Molise, Basilicata, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna) hanno emesso ordinanze che obbligano chiunque negli ultimi 14 giorni abbia soggiornato o sia passato nella zona arancione a darne comunicazione alla Asl e a rimanere in quarantena.
2) Scuola, università e concorsi
Nella zona arancione le scuole rimarranno chiuse almeno fino al 3 aprile, quasi tre settimane in più rispetto al resto d’Italia, dove la scadenza è fissata (per il momento) al 15 marzo. Stop anche a università, master, scuole professionali. Fanno eccezione solo i corsi di medicina e i tirocini delle professioni sanitarie. Sospese anche le riunioni degli organi collegiali delle scuole, che comunque sono invitate a fornire attività didattiche online.
Per quanto riguarda i concorsi pubblici già banditi, si fermano tutti, così come le procedure di selezione del personale organizzate da aziende private. Anche in questo caso è prevista una deroga per concorsi, esami di Stato e di abilitazione alle professioni mediche, sanitarie e della protezione civile.
Infine, vengono cancellati gli esami per il conseguimento delle patenti nelle sedi delle motorizzazioni civili. Le scadenze dei fogli rosa saranno quindi prorogate.
3) Bar, ristoranti, cinema, palestre e altro
Rimarranno chiuse le seguenti
attività:
- pub
- cinema
- teatri
- musei
- palestre
- piscine
- centri benessere
- terme
- discoteche
- sale giochi
- sale scommesse
Bar e ristoranti potranno rimanere aperti solo fra le 6 e le 18 e solo a condizione che garantiscano una distanza minima di un metro fra i clienti
Gli imprenditori che violeranno il coprifuoco si vedranno chiudere l’attività. I centri commerciali rimarranno chiusi nei fine settimana. Fermi anche gli impianti sciistici.
Rimangono aperti regolarmente gli uffici pubblici.
4) Sanzioni: multe e arresti
Chi vìola queste regole è punito con l’arresto fino a tre mesi e l’ammenda fino a 206 euro.
Pene più gravi saranno comminate a chi scapperà dalla quarantena pur sapendo di essere positivo al coronavirus. In quel caso si può configurare il reato di delitto colposo contro la salute pubblica.
LE REGOLE PER IL RESTO D’ITALIA (ZONA GIALLA)
Nel resto d’Italia (zona gialla), bar e ristoranti potranno restare aperti anche di sera, ma dovranno comunque garantire una distanza di almeno un metro fra i clienti. La stessa regola vale per tutti i negozi (compresi i supermercati), dove gli ingressi saranno contingentati per mantenere spazio sufficiente fra le persone. A differenza che nella zona arancione i centri commerciali restano aperti nei fine settimana.
Rimarranno chiusi ovunque molti tipi di esercizi: pub, cinema, teatri, discoteche, scuole di ballo, sale giochi, bingo, sale scommesse, musei e luoghi di cultura in generale. Sospesi anche congressi, riunioni, meeting ed eventi.
Allenamenti e competizioni sportive potranno svolgersi solo a porte chiuse.
Lazio e Sicilia hanno disposto la chiusura di palestre e piscine, che invece rimangono aperte nelle altre regioni della zona gialla, sempre a condizione che si mantenga almeno un metro di distanza fra le persone.
La Cei ha deciso di sospendere la celebrazione di messe, matrimoni e funerali fino al 3 aprile. Per i defunti è prevista solo una preghiera al cimitero, mentre le nozze già fissate saranno celebrate con rito civile e solo con i testimoni e il pubblico funzionario.
Quanto agli ospedali, per andare a visitare i malati è necessaria un’autorizzazione, mentre chi accompagna qualcuno al pronto soccorso deve rimanere fuori.
Stop anche alle visite nelle strutture dedicate agli anziani – cioè quelle di lungodegenza, riabilitative, residenziali – a meno che non si riceva un’esplicita autorizzazione da parte della direzione sanitaria.
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La mia classe (quarto anno di superiori) lunedì prossimo dovrebbe iniziare un periodo di stage che va dal 16 marzo al 24 aprile, ma non so se inizierà già settimana prossima o dopo il 3 aprile. Vengo dalla Lombardia