Oltre al contagio, gli italiani devono difendersi anche dalle truffe legate al coronavirus. Via e-mail o via messaggio, a domicilio come in farmacia, nelle ultime settimane migliaia di sciacalli hanno inventato raggiri sempre più subdoli per trarre profitto dall’emergenza, facendo leva sulla paura e sulla vulnerabilità delle persone.
IL FINTO TAMPONE A DOMICILIO
Come rivelano gli articoli pubblicati di recente su molti giornali locali, da diverse zone del Paese arrivano segnalazioni di sms e messaggi WhatsApp in cui si avverte che il 118 o la Protezione Civile stanno portando avanti una campagna di “tamponi a domicilio” per testare tutta la popolazione e scovare chi ha il coronavirus. Com’è ovvio, si tratta di tentativi di frode. Alcuni truffatori sono arrivati a telefonare alle proprie vittime, spacciandosi per operatori sanitari e avvisando i malcapitati che presto sarebbe arrivato a casa loro qualcuno per il tampone. Chiunque riceva comunicazioni simili deve telefonare al 112 per denunciare il fatto.
IL “PHISHING” VIA E-MAIL
Un altro classico è il “phishing”, cioè la frode via e-mail in cui il truffatore cerca d’ingannare i destinatari per convincerli a rivelare informazioni personali, dati finanziari o codici d’accesso. La Polizia di Stato ha pubblicato un comunicato in cui parla di “una campagna di frodi informatiche attraverso l’inoltro di e-mail a firma di una tale dottoressa Penelope Marchetti, presunta ‘esperta’ dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in Italia. I falsi messaggi di posta elettronica, dal linguaggio professionale ed assolutamente credibile, invitano le vittime ad aprire un allegato infetto, contenente presunte precauzioni per evitare l’infezione da coronavirus. Il malware mira a carpire i nostri dati sensibili”. Morale: bisogna sempre diffidare dalle e-mail di questo tipo, anche se sembrano credibili, ed evitare assolutamente di scaricare allegati. I tentativi di phishing andrebbero segnalati al Commissariato di P.S. online.
MASCHERINE E DISINFETTANTI ALLE STELLE
L’Antitrust ha comunicato di aver chiesto spiegazioni a diverse piattaforme di e-commerce in relazione alla vendita di mascherine e prodotti igienizzanti per le mani. L’Autorità ha ricevuto infatti numerose segnalazioni da parte di consumatori e associazioni “i quali lamentavano, da un lato, la presenza di claim relativi all’asserita efficacia dei suddetti prodotti in termini di protezione e/o di contrasto nei confronti del Coronavirus e, dall’altro, l’ingiustificato e consistente aumento dei prezzi dei medesimi prodotti registrato negli ultimi giorni”. Le imprese coinvolte dovranno comunicare entro tre giorni quali misure hanno preso per eliminare slogan ingannevoli e aumenti ingiustificati dei prezzi.
La Guardia di Finanza precisa che nelle ultime settimane ha trovato sul mercato alcune mascherine messe in vendita a oltre 5mila euro l’una.