In un periodo in cui la psicosi da coronavirus è salita alle stelle c’è chi cerca di fare soldi sulla paura delle persone, vendendo a prezzi folli mascherine e disinfettanti considerati (in alcuni casi erroneamente) utili per proteggersi dal contagio. Per evitare che le condotte scorrette continuino, l’Antitrust ha deciso di intervenire contro gli sciacalli che speculano su disinfettanti e mascherine.
MASCHERINE E DISINFETTANTI: PREZZI FOLLI SU AMAZON E EBAY
Da giorni mascherine e gel igienizzanti sono andati esauriti in negozi e farmacie. Chi riesce a trovarli, grida quasi al miracolo. Questa realtà ha fatto sì che molti consumatori si rivolgessero alle principali piattaforme di e-commerce, Amazon e eBay in primis, in cerca di prodotti che aiutino a evitare di essere contagiati dal coronavirus. In molti hanno però fiutato l’affare e in poche ore i prezzi sono schizzati alle stelle.
Nonostante Amazon sia già intervenuto per invitare i venditori a mantenere comportamenti “ispirati alla buona fede e al rispetto dei client”i, minacciando di rimuovere offerte e “privilegi di vendita”, non è difficile continuare a imbattersi in prodotti dai prezzi folli: una confezione da 6 di Amuchina viene venduta a 70 euro. Si spendono invece 11,5 euro per un singolo pezzo che fino a una settimana fa in farmacia o nei supermercati si trovata a 3-4 euro.
Su eBay la situazione sembra essere ancora più grave: un flaconcino da 80 ml arriva a costare 59,9 euro più spese di spedizione.
Va ancora peggio con le mascherine, gran parte delle quali, lo sottolineiamo, completamente inutili. Quelle dotate di filtri omologati, vendute solitamente a circa 10 euro, costano 50 euro e vengono addirittura corredate da goffi slogan di marketing che informano i consumatori sulla loro utilità contro il coronavirus.
Sulla questione Amazon sottolinea a FIRSTonline che la società è “impegnata a offrire la massima collaborazione alle autorità competenti“. “I partner di vendita – continua l’azienda – stabiliscono i prezzi dei prodotti nel nostro store e abbiamo delle regole per aiutarli a definire tali prezzi in modo competitivo. Monitoriamo attivamente il nostro store e rimuoviamo le offerte che violano le nostre regole”.
L’INTERVENTO DELL’ANTITRUST
Una situazione insostenibile che ha spinto le autorità a muoversi. Dopo i primi interventi della Guardia di Finanza, anche l’Antitrust scende in campo contro gli sciacalli. Con una nota diffusa il 27 febbraio, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato fa sapere ai consumatori di aver inviato “una richiesta di informazioni alle principali piattaforme di vendita e di altri siti di vendita on line in riferimento alle modalità di commercializzazione di prodotti igienizzanti per le mani e di mascherine monouso di protezione delle vie respiratorie”.
L’intervento arriva in seguito a una serie di segnalazioni di consumatori e associazioni e mira a colpire condotte scorrette riguardanti “la presenza di claim relativi all’asserita efficacia dei suddetti prodotti in termini di protezione e/o di contrasto nei confronti del Coronavirus”, spiega l’Antitrust, ma anche “l’ingiustificato e consistente aumento dei prezzi dei medesimi prodotti registrato negli ultimi giorni”.
Secondo le indicazioni fornite dalle Autorità, le imprese sono obbligate a comunicare entro il 1°marzo quali provvedimenti hanno intrapreso per eliminare slogan ingannevoli e per bloccare i rincari di prezzo sui prodotti.
IL GOVERNO RESUSCITA “MISTER PREZZI”
Con bozza del decreto di emergenza che il Governo sta preparando per fronteggiare la diffusione in Italia del Coronavirus e i danni economici che sta provocando si rischia però di aggiungere nuova confusione a quella già esistente. Il decreto prevede infatti anche un articolo relativo alla sorveglianza dei prezzi al consumo e alle pratiche commerciali scorrette, una competenza specifica dell’Antitrust che, tra il 1° gennaio 2018 e il 1° giugno 2019, ha punito con sanzioni per 85 milioni gli operatori scorretti.
Il provvedimento stabilisce infatti la nomina di un Garante presso il ministero dello Sviluppo Economico con il compito di verificare e analizzare le segnalazioni, ma anche di decidere di avviare indagini conoscitive. Il Garante, a sua volta dovrà comunicare i risultati dell’attività all’Autorità garante della concorrenza e del mercato per le conseguenti iniziative. In sostanza, una sorta di garante sul garante che esiste già.
Per fare cosa? “È considerata scorretta – recita il testo – la pratica commerciale che, riguardando prodotti attinenti la salute, l’approvvigionamento di beni di primaria necessità e la sicurezza dei consumatori, profitta di situazioni di allarme sociale incrementando il prezzo di vendita in misura superiore al triplo del prezzo risultante dal listino o comunque praticato mediamente, riferito a 30 giorni prima della conclusione della compravendita”, si legge nel testo. Ma il controllo, come dimostra la nuova indagine varata dall’Antitrust esiste già ed è efficace, lo dimostrano da un lato le sanzioni già varate e dall’altro gli impegni correttivi imposti agli operatori (26 procedimenti).
(Ultimo aggiornamento: ore 16.15 del 28 febbraio).