A cavallo del 38esimo parallelo la guerra sembra ormai a un passo. Secondo Kcna, l’agenzia di stampa ufficiale della Corea del Nord, il dittatore nordcoreano Kim Jong-un ha dispiegato le unità dell’esercito al confine militarizzato tra le due Coree, ordinando lo stato “di guerra” a partire dalle 17 di oggi (le 10 e 30 italiane).
Le truppe devono essere “pienamente pronte a combattere e a lanciare operazioni a sorpresa”, mentre l’intera prima linea deve essere in “uno stato di semi-guerra”, ha dichiarato Kim Jong-Un, come riporta Kcna. Il capo di Stato Maggiore della Corea del Sud ha chiesto di astenersi da “qualsiasi atto sconsiderato”, avvertendo che non sarebbe rimasto a guardare in caso di ulteriore provocazione.
La tensione è salita alle stelle dopo uno scambio di colpi d’artiglieria. Le forze armate della Corea del Sud erano già in allerta dopo l’ultimatum lanciato ieri dal Nord, che aveva ordinato di cessare entro 48 ore la propaganda di guerra al confine, portata avanti da Seul con altoparlanti attivati a tutto volume. La Commissione Militare Centrale della Corea del Nord, guidata da Kim Jong-Un, aveva dato carta bianca a piani di “attacchi di rappresaglia”.
In realtà, non è la prima volta che la Corea del Nord ricorre ad annunci di questo tipo nei momenti di tensione. Già nel 2013 il giovane leader nordcoreano aveva dichiarato lo “stato di guerra” con il Sud. I due paesi sono ancora tecnicamente in conflitto dalla guerra di Corea (1950-53) che si è conclusa con un semplice cessate il fuoco, non con un trattato di pace.