Le provocazioni americane “saranno annientate da mezzi di attacco nucleare più efficaci, piccoli, leggeri e diversificati. La spietata operazione delle nostre forze armate rivoluzionarie a questo riguardo ha superato l’esame e la ratifica finale”. Questa la minaccia lanciata dall’esercito della Corea del Nord agli Stati Uniti. Pyongyang ritiene intollerabili le esercitazioni militari congiunte ‘Key Resolve’ avviate il mese scorso dalla Corea del Sud e dagli Usa.
Stando a quanto riporta l’agenzia Yonhap, “le autorità d’intelligence sudcoreane e americane hanno rilevato segnali secondo cui la Corea del Nord ha dispiegato un oggetto visto come un missile di media gittata sulla sua costa orientale”. Potrebbe trattarsi di un vettore Musudan, capace di coprire 4 mila chilometri e quindi di raggiungere la base Usa di Guam.
Washington, attraverso la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Caitlin Hayden, ha chiesto a Pyongyang di smetterla con le minacce “provocatorie” e di “conformarsi agli obblighi internazionali”.
Intanto, il Pentagono ha confermato di aver predisposto un sistema di difesa anti missile nella sua base militare di Guam, una “mossa precauzionale per rafforzare le nostre postazioni di difesa regionale contro la minaccia di missili balistici nordcoreani. Gli Stati Uniti rimangono vigilanti di fronte alle provocazioni della Corea del Nord e sono pronti a difendere il territorio americano, i nostri alleati e i nostri interessi nazionali”.
Eppure, secondo il Wall Street Journal, in un secondo momento la Casa Bianca avrebbe deciso di interrompere l’atteggiamento aggressivo, nel timore di acuire la crisi. Gli Stati Uniti non ritengono che la Corea del Nord abbia piani imminenti di azioni militari in risposta alle esercitazioni, ma la preoccupazione e che possa prendere decisioni affrettate.
Quanto ai rapporti fra le due Coree, Pyongyang ha chiuso ai lavoratori del Sud il distretto industriale “a sviluppo congiunto” di Kaesong, finora il più riuscito esempio di cooperazione tra i due Paesi. La Corea del Nord ha inoltre riavviato il reattore nucleare nell’impianto di Yongbyon, potenzialmente in grado di fornire al Paese il materiale per realizzare l’arma atomica.