Qualcuno la chiama già “Italian League”. Non si parla ovviamente della Champions ma della sorella più piccola, quell’Europa League che, dal 2009, ha sostituito la vecchia (e assai più gloriosa) Coppa Uefa. Dopo essere stato snobbato per anni (l’ultimo successo risale al 1999 per mano del Parma) il torneo in questione sembra nuovamente stuzzicare i club italiani. Fiorentina, Inter, Napoli, Torino: tutte le partecipanti si sono qualificate ai sedicesimi di finale. A queste si è aggiunta la Roma, arrivata terza nel girone di Champions e dunque retrocessa d’ufficio in Europa League. La cosa, a onor del vero, dovrebbe addolorarci (ricordiamo che anche il Napoli avrebbe potuto partecipare alla “coppa dalle grandi orecchie”), invece ci fa persino sorridere. Nessun Paese infatti si presenterà al sorteggio di Nyon (lunedì, ore 15) con tante squadre in lizza: Inghilterra, Spagna e Germania ne totalizzeranno 8. Giusto dire che gli ostacoli maggiori verso la finale di Varsavia (27 maggio 2015) arriveranno proprio da loro ma anche che, in fondo, nessun avversario può davvero farci paura. Le inglesi Tottenham, Everton e Liverpool, le spagnole Athletic Bilbao, Villarreal e Siviglia, le tedesche Borussia Moenchengladbach e Wolfsburg sono ostiche ma non insormontabili. Ecco perché, quest’anno più che mai, possiamo sperare in un riscatto tricolore che, è bene ricordarlo, ci darebbe una squadra in più per la Champions 2015/16 (a patto che, l’eventuale vincitrice, non finisca nelle prime tre in campionato). Guai però a sentirci sicuri: ora l’Europa League diventerà ben diversa rispetto alla versione soft della fase a gironi. La soddisfazione è comunque alta anche perché, dopo anni di delusioni, l’Italia sta finalmente raccogliendo punti nel Ranking. Il quarto posto (sia a livello assoluto che stagionale) è un segno di crescita, non di calo: tenerci alle spalle paesi insidiosi come Portogallo, Francia e Russia è il massimo che possiamo fare, data l’irraggiungibilità (tecnica ed economica) dei mostri sacri Inghilterra, Spagna e Germania.
Ecco, parlando di queste nazioni è obbligatorio tornare sulla Champions League e qui il nostro entusiasmo si scioglie come neve al sole. Delle tre qualificate nell’ultima stagione solo la Juventus è ancora in corsa, peraltro come seconda classificata. Ben diverso il cammino di chi ci sta davanti: inglesi e spagnole hanno portato agli ottavi tre squadre a testa (Chelsea, Arsenal, Manchester City, Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid), la Germania addirittura quattro (Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Schalke 04 e Bayer Leverkusen). Insomma, nella kermesse principale di Nyon saremo quasi degli intrusi, oltretutto con le dita incrociate. Il secondo posto della Juve porta in dote un rischio piuttosto alto in fase di sorteggio. I bianconeri potrebbero incontrare una tra Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco e Chelsea, non il massimo per chi spera di entrare nelle prime 8. Meglio augurarsi Borussia Dortmund, Monaco e Porto, senza però considerarle squadre abbordabili (che in effetti non sono).