Nel segno di Zorro. Ancora una volta è Mirko Vucinic a decidere un match di Coppa Italia contro il Milan, per giunta ai supplementari, proprio come nella scorsa stagione. E così il montenegrino trascina la Juve in semifinale, dove troverà la Lazio, in una sorta di remake di quello che potrebbe essere anche il film-scudetto. Tornano a casa invece i rossoneri, seppur a testa alta. Ma la bella prova non può cancellare l’amarezza di un’eliminazione che sa tanto di “zeru tituli”. Difficile infatti che il Milan possa trionfare in Europa, e il campionato è bello che andato. La Coppa Italia rappresentava la via più concreta per provare a vincere un trofeo, ma evidentemente non è proprio stagione.
Come previsto alla vigilia, le squadre hanno onorato l’impegno ben oltre l’ordinaria amministrazione, dandosi battaglia per 120 minuti densi di emozioni. Ha cominciato il Milan a scaldare la notte torinese, sbloccando il match dopo appena 6 minuti grazie al solito El Shaarawy. Il Faraone, che aggiunge così la Vecchia Signora tra le sue vittime, ha colpito con uno splendido destro dal limite dell’aria, che non ha lasciato scampo a Storari, schierato al posto di Buffon. Dopo Icardi, El Shaarawy, per giunta nella stessa porta. Sembrava la continuazione di un incubo per la Juve, ma la sveglia è arrivata subito dopo. Al 12° Giovinco ha pennellato una punizione sotto la traversa, seppur con la complicità di un goffo Amelia: 1-1, palla al centro.
I campioni d’Italia chiudevano in crescendo il primo tempo, mentre gli ospiti tiravano un sospiro di sollievo, sia per il punteggio che per la mancata espulsione di Mexes, che, già ammonito, veniva graziato da Mazzoleni dopo un fallo su Storari.
Ma nella ripresa il copione cambiava di nuovo e piano piano il Milan guadagnava metri. I cambi di Allegri poi (fuori Pazzini ed Emanuelson , dentro Niang e Bojan) davano la giusta alchimia alla squadra. Anche Conte metteva mano ai suoi, inserendo i mammasantissima Vucinic e Pirlo al posto di Giovinco e Marrone, ma i rossoneri chiudevano in crescendo e sfioravano il colpaccio al 87° con la linea verdissima De Sciglio – Niang, ma il colpo di testa del francesino terminava a lato di poco. Allegri perdeva Ambrosini per crampi (sostituito dal redivivo Traoré), proprio come il collega bianconero, costretto a togliere lo stanchissimo Lichtsteiner (dentro De Ceglie).
Proprio come un anno fa, al 90° l’inerzia sembrava dalla parte del Milan, e proprio come allora i supplementari stravolgevano il copione. Un intervento fuori tempo di Mexes liberava De Ceglie in area: assist a Vucinic e pallone alle spalle di Amelia.
Tutto finito? Nemmeno per sogno. Perché i rossoneri provavano in tutti i modi a pareggiarla, ma Niang prima (sinistro debole su Storari) e Traoré poi (conclusione al volo respinta dal portiere) sfioravano soltanto il gol. L’ultimo brivido arrivava al 120° con la coppia Niang – El Shaarawy, ma Storari e Caceres blindavano il successo bianconero.
“Da parte nostra c’era tanta voglia di far bene, ci tenevamo a passare il turno e a cancellare la sconfitta con la Sampdoria – ha dichiarato Antonio Conte. – E’ stata una risposta forte da parte dei miei giocatori, anche da quelli che fin qui avevano giocato poco, ai quali ho detto che non deve più capitare una sconfitta come quella di domenica scorsa”. Ovviamente diverso l’umore in casa Milan, anche se la buona prestazione ha un po’ annacquato la delusione della sconfitta. “Abbiamo avuto diverse occasioni per pareggiare, abbiamo fatto una buona partita – il commento di Massimiliano Allegri. – Sono contento della gara, ma ovviamente dispiaciuto per il risultato. Abbiamo finito la partita con tre ragazzi giovanissimi in attacco. Ci vuole pazienza”.