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Coppa Italia, finale: per la Juve la trappola Lazio. Le formazioni

Il momento del raccolto. Per la Juventus, che spera di iniziare oggi una vera e propria collezione di titoli e per la Lazio, autrice di una bellissima stagione che potrebbe diventare addirittura splendida.

La finale di Coppa Italia (ore 21), inizialmente prevista per il 2 giugno ma anticipata per i noti impegni bianconeri, mette di fronte due delle squadre più convincenti della stagione: quella di Allegri, ancora in corsa per il Triplete e quella di Inzaghi, partita in sordina ma trasformatasi, strada facendo, in una solida realtà. Sulla carta, come sempre del resto, sembrerebbe favorita la Juventus ma le finali, si sa, riducono di molto lo scarto tecnico, tanto più se si gioca nello stadio di quella più “debole”.

“Dopo la sconfitta di domenica non abbiamo più tempo da perdere – l’arringa di Allegri – Non è il momento di pensare al Triplete ma di cominciare a vincere sì, questa è una finale e noi vogliamo raccogliere i frutti del nostro lavoro”.

Solito pragmatismo per il tecnico bianconero, che spera in una serata romana decisamente migliore rispetto all’ultima. Il ko di domenica, per quanto assolutamente rimediabile, ha comunque lasciato un po’ di amaro in un ambiente che sperava di festeggiare lo scudetto e che invece, Crotone permettendo, dovrà rimandare la festa a domenica prossima.

“La storia di quest’anno racconta che abbiamo sempre gestito vantaggio e distacco dalle nostre inseguitrici – ha spiegato Chiellini – Per fortuna siamo stati bravi prima, è chiaro però che ora vogliamo tutti cominciare a vincere”.

Stesso spirito, ça va sans dire, in casa Lazio, dove nonostante l’inevitabile ruolo di outsider sono in molti a sperare nel colpaccio. “Sappiamo che dovremo fare la gara perfetta ma siamo pronti a giocarcela nel migliore dei modi – il commento di Inzaghi – Ho chiesto ai miei di avere la mente libera e la solita umiltà, sulla carta la Juve è favorita ma è una partita secca e dunque può succedere di tutto”.

Alzare la Coppa avrebbe un significato particolare specialmente per lui, sedutosi sulla panchina biancoceleste quasi per caso (inizialmente era destinato alla Salernitana, con Bielsa al suo posto) e diventato invece protagonista assoluto della cavalcata dei suoi. “La stagione era cominciata male ma grazie al mister siamo arrivati sin qui – l’elogio di Biglia – Vincere sarebbe davvero bello, non partiamo favoriti ma vogliamo crederci fino alla fine”.

Capitolo formazioni. Qualche problema per Massimiliano Allegri, che deve fare i conti con gli acciacchi di Dybala e Mandzukic: nulla di grave, ci mancherebbe, dunque è lecito aspettarseli entrambi in campo dal primo minuto. Assente certo invece lo squalificato Pjanic, che costringerà il tecnico a passare dal 4-2-3-1 al 3-4-2-1 con Neto in porta, Barzagli, Bonucci e Chiellini in difesa, Dani Alves, Rincon, Marchisio e Alex Sandro a centrocampo, Dybala e Mandzukic alle spalle di Higuain.

Tutti a disposizione (eccetto il lungodegente Marchetti) invece per Inzaghi, che proverà a scalare la montagna bianconera con un 3-5-2 che vedrà Strakosha tra i pali, Bastos, De Vrij e Wallace nel reparto arretrato, Basta, Parolo, Biglia, Milinkovic-Savic e Lulic in mediana, Keita e Immobile in attacco.

Olimpico completamente esaurito e pronto a regalare uno “spettacolo nello spettacolo”, con la Curva Nord laziale a preparare una mega coreografia e i numerosissimi tifosi juventini a rispondere per le rime. Perché il tempo degli scherzi è finito mentre quello dei trofei è appena cominciato.

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Tags: Formazioni