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Controlli antidoping elusi: 26 azzurri rischiano 2 anni di squalifica

A pochi mesi dalle Olimpiadi di Rio un presunto caso doping scuote il mondo dell’atletica italiana: 26 azzurri rischiano una squalifica di 2 anni per aver eluso i controlli antidoping di routine – Fra di loro ci sono anche campioni del calibro di Gibilisco, Howe e Donato.

Controlli antidoping elusi: 26 azzurri rischiano 2 anni di squalifica

L’incubo doping torna a spaventare lo sport italiano a pochi mesi dall’appuntamento con le Olimpiadi di Rio de Janeiro, in Brasile. Nessun controllo è risultato positivo, ma la Procura Antidoping della Nado-Italia ha chiesto il deferimento e la squalifica per due anni di 26 atleti azzurri che hanno eluso i controlli antidoping o che non hanno comunicato la loro reperibilità agli organismi di controllo. Le richieste saranno esaminate dalle Sezioni del Tribunale Nazionale Antidoping. Nella lista della Procura Antidoping ci sono nomi eccellenti, azzurri che nel recente passato hanno portato la bandiera italiana sul podio di campionati europei, mondiali e delle Olimpiadi.

Ad esempio Giuseppe Gibilisco, autore di un vero e proprio capolavoro sportivo ai mondiali di Parigi 2003 quando conquistò la medaglia d’oro nel salto con l’asta. C’è anche Andrew Howe, campione europeo nel 2006 e medaglia d’argento ai mondiali 2007 nel salto in lungo. Nella lista c’è anche l’unica medaglia azzurra nell’atletica alle ultime Olimpiadi: il campione di salto triplo Fabrizio Donato.

Ecco la lista completa con i 26 atleti che rischiano di saltare l’appuntamento con le Olimpiadi di Londra: Roberto Bertolini; Migidio Bourifa; Filippo Campioli; Simone Collio; Roberto Donati; Fabrizio Donato; Giovanni Faloci; Matteo Galvan; Giuseppe Gibilisco; Daniele Greco; Andrew Howe; Anna Incerti; Andrea Lalli; Stefano La Rosa; Claudio Licciardello; Daniele Meucci; Christian Obrist; Ruggero Pertile; Jacques Riparelli; Silvia Salis; Fabrizio Schembri; Daniele Secci; Daddour Slimani; Gianluca Tamberi; Marco Vistalli; Silvia Weissteiner.

La disciplina antidoping in Italia è severissima e ne sa qualcosa proprio il ciclista Riccardo Riccò che ha ricevuto dal Tribunale Nazionale del Coni una squalifica di 12 anni dopo il caso di autoemotrasfusione del 2012. Il Tribunale userà la mano pesante anche per gli azzurri dell’atletica? Difficile capirlo a poche ore dalla notizia. Ma l’errore commesso dagli azzurri, in blocco, suscita pesanti sospetti.

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