I 6.200 euro previsti nella bozza dovrebbero arrivare a 8.060 nel testo definitivo. Così dovrebbe cambiare nella legge di Stabilità il tetto annuo per il taglio dei contributi sui nuovi contratti a tempo indeterminato. Lo ha detto Yoram Gutgeld, consigliere economico del premier Matteo Renzi, in un’intervista a Enrico Marro pubblicata oggi sul Corriere della Sera.
L’economista di origine israeliana, inoltre, ha precisato che la soglia funzionerà come una franchigia: le aziende che avranno diritto a sgravi di entità superiore non verseranno all’Inps i primi 8.060 euro, ma solo la parte eccedente.
La decontribuzione durerà tre anni e permetterà di agevolare “850mila assunzioni – ha spiegato ancora Gutgeld –, cioè quasi il 50% in più delle 600mila assunzioni a tempo indeterminato prendendo come base i primi sei mesi del 2014”.
Per arrivare a questa stima, considerando che i fondi messi a disposizione dalla legge di Stabilità per questo capitolo sono 1,9 miliardi nel 2015, “noi calcoliamo che, in media, i contributi che non si dovranno pagare valgono 2.200 euro circa ad assunzione – ha continuato il consigliere di Renzi –Stimiamo che la retribuzione media lorda sulle assunzioni a tempo indeterminato che potranno godere dell’agevolazione sia di 14.500 euro lordi all’anno. Bisogna infatti considerare che molti sono a part time, quindi con uno stipendio più basso. Su questi 14.500 euro l’azienda non dovrà pagare circa il 31% di contributi, sommando il 24% dovuto all’Inps e i restanti oneri sociali, Inail esclusa. Si tratta quindi di 4.500 euro di sconto su base annua”. Tuttavia, nel primo anno, non tutte le imprese avvieranno le procedure da gennaio beneficiando cosi per intero dello “sconto” su 12 mesi. C’è chi partirà più in avanti nel corso dell’anno, riducendo il vantaggio a 8, 4 o due mesi. I 2.200 euro sono dunque una cifra media indicativa per il 2015.
Intanto, questa sera la legge di Stabilità approda al Quirinale, come annunciato ieri dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.
Sul fronte del giudizio europeo, invece, secondo alcune fonti potrebbe partire in questi giorni una missiva tecnica da Bruxelles a Roma per chiedere chiarimenti preventivi in vista del giudizio finale sulla legge, che arriverà solo il 29 ottobre.