È arrivata la firma definitiva al contratto nazionale delle Funzioni centrali del pubblico impiego che porterà aumenti e importanti cambiamenti per 193mila dipendenti pubblici. Tra le novità in arrivo spiccano, oltre ad aumenti medi del 6%, regole più favorevoli sullo smart working, settimana corta di quattro giorni e buoni pasto anche nei giorni di lavoro agile.
Dopo il via libera della Corte dei Conti, il rinnovo 2022/2024 è stato firmato nella mattina del 27 gennaio all’Aran: a dire sì Cisl, Flp, Confintesa e Confsal Unsa, mentre è stata confermata la contrarietà, già espressa nei mesi scorsi, di Cgil, Uil e Usb. La maggioranza, ha comunque superato superato il 54% ed è dunque arrivato il via libera definitivo.
Contratto statali: i beneficiari
Il rinnovo riguarda circa 193 dipendenti pubblici tra ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici come Inps, Inail, Aci.
Gli aumenti in arrivo per gli statali
In base al quattro previsto, arriveranno aumenti medi del 6% in busta paga, corrispondenti a 165,85 euro lordi al mese per tredici mensilità. Gli incrementi variano in base alla funzione: 121,40 euro per gli operatori, 127,70 euro per gli assistenti, 155,10 euro per i funzionari, 194 euro per le professionalità più elevate, i quadri creati dalla precedente intesa nazionale e ora in via di formazione, a ritmi differenziati, nelle varie amministrazioni.
Per quanto riguarda le carriere, il contratto proroga fino al 30 giugno 2026 la possibilità di effettuare progressioni economiche valorizzando l’esperienza, in deroga ai requisiti relativi ai titoli di studio introdotti dal nuovo ordinamento.
Contratto statali: smart working più semplice
Maggiore flessibilità e discrezionalità per le singole amministrazioni in base alle esigenze organizzative e alle caratteristiche del personale. Lo smart working diventa insomma più facile e nei contratti integrativi occorrerà “facilitare il lavoro agile ai lavoratori che si trovino in condizioni di particolare necessità”: salute, assistenza a familiari disabili e tutela della genitorialità. Lo smart working diventerà inoltre uno strumento di conciliazione importante per i neoassunti, se hanno la residenza in un’altra regione, o per gli over 60, con il nuovo istituto dell’Age management. Secondo le previsioni del sindacato Flp il lavoro agile aumenterà su base annua del 30%, mentre l’Osservatorio Smart Working del Polimi prevede che nella Pa i dipendenti in lavoro agile passeranno dai circa 500 mila del 2024 a 605 mila.
Buoni pasto anche per chi è in smart working
Una novità importante riguarda i buoni pasto, che fino ad ora venivano concessi solo per i giorni di lavoro in presenza e non per quelli di lavoro agile. Il nuovo contratto stabilisce infatti che i ticket possano essere erogati anche a chi lavora in smart working.
La settimana lavorativa di 4 giorni
La pubblica amministrazione italiana potrà sperimentare la settimana lavorativa di quattro giorni, che potrà però essere avviata a patto di mantenere inalterato “l’orario ordinario di lavoro di 36 ore settimanali”. Tradotto: si lavorerà più ore (9 più la pausa pranzo), ma un giorno in meno. Non solo: dovrà essere garantito il “livello di servizi resi all’utenza”. Gli sportelli, insomma, non potranno rimanere chiusi un giorno in più a settimana.
Permessi, tutele e diritto allo studio
Vengono ampliati i permessi per visite specialistiche ed esami. Previsto anche il passaggio da 18 a 20 ore di permesso retribuito per visite mediche per gli over 60. Arriveranno infine maggiori tutele in caso di malattie gravi con l’equiparazione al trattamento di malattia delle assenze per visite mediche, accessi ambulatoriali , convalescenza post intervento.
Infine, in materia di diritto allo studio, anche il personale a tempo determinato potrà godere della normativa contrattuale.