È ripresa ieri dopo la rottura del tavolo contrattuale sul salario dello scorso 7 ottobre e lo sciopero del 5 novembre, la trattativa per il rinnovo del Ccnl dei Metalmeccanici. Il tavolo si è riaperto alla presenza del Presidente di Federmeccanica Alberto Dal Poz e del Presidente di Assistal Angelo Carlini, con la presentazione di un documento con delle proposte su cui riprendere la trattativa. Il documento presentato al tavolo, fanno sapere i sindacati, è frutto del lavoro fatto in parte nei precedenti incontri prima della rottura del tavolo.
Si tratta di un documento di 34 pagine, molto articolato, in continuità con il percorso di rinnovamento contrattuale avviato nel 2016 che oltre a prevedere la riforma degli inquadramenti professionali, fermi agli anni ’70, propone un aumento del trattamento retributivo complessivo di 65 euro che si compone di due parti: una sui minimi, l’altra sul trattamento di valorizzazione del lavoro. Il documento risponde alla volontà d’incentivare gli accordi secondo livello attraverso la semplificazione e l’introduzione di un elemento perequativo di 250 euro annue per chi non fa contrattazione aziendale. Sul fronte del welfare, i flexible benefit sono portati dagli attuali 200 euro annui a 250 euro e incremento del contributo per la previdenza complementare, con un aliquota superiore per i giovani.
Per il Segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia, “la presenza oggi dei due presidenti di Federmeccanica Dal Poz e Assistal Carlini al tavolo della trattativa è un segnale che cogliamo positivamente sulla volontà di lavorare concretamente al rinnovo del Ccnl. Il contesto di grande incertezza che stiamo vivendo, dovuto alla pandemia e ai cambiamenti in atto nel mondo del lavoro, aumenta le nostre responsabilità, l’accelerazione delle forme di cambiamento del lavoro ci impone l’obbligo di cercare di sostenere e dare risposte a imprese e lavoratori”.
“La nuova proposta di Federmeccanica e Assistal – prosegue Benaglia -, dopo 11 mesi di vuoto, costituisce finalmente una prima risposta e base utile per costruire un negoziato efficace che recuperi il tempo perso e permetta di costruire un risultato contrattuale che risponda alle nostre richieste normative e salariali. Ci sono distanze ma sarà ora il negoziato a lavorare per ridurle. Oggi siamo davanti a un passaggio in cui dobbiamo mettere in carico un coraggio superiore allo sforzo fatto nel 2016. Dobbiamo lavorare per fare un contratto nazionale collettivo per le persone. Servono soluzioni utili e tutelanti per superare questa fase d’incertezza. Il documento presentato oggi è stato un grande sforzo ma c’è ancora da lavorare. Bisogna trovare spazi dentro il negoziato che lo facciano incontrare con la nostra piattaforma”.
Rispetto al documento presentato ci sono infatti, chiude il leader di Fim Cisl, ancora impostanti distanze su cui dobbiamo lavorare, specie sul fronte salariale dove c’è un tema di struttura e di quantità. Apprezziamo molto lo sforzo e la volontà dopo decenni di rinnovare il sistema degli inquadramenti fermo ai primi anni ’70, un tema fondamentale davanti al cambiamento del mondo del lavoro. Per entrare nel merito della discussione abbiamo fissato quattro appuntamenti serrati a partire dal prossimo 1 dicembre per poi proseguire il giorni 2, 3, e 9 dicembre.