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Contratto Fca, riparte il negoziato: prima tranche da 300 euro

Riprende la trattativa per il rinnovo del contratto Fca. Il percorso interrotto lo scorso anno a dicembre riparte dal sistema di bonus presentato ieri da Sergio Marchionne ai sindacati confederali Cisl e Uil e ai metalmeccanici. Si riparte perciò dalla nuova rivoluzione che riconfigura la politica salariale del Gruppo, basata sulla partecipazione dei dipendenti ai risultati dell’azienda. Si riparte, in pratica, dal bonus di 1.400 euro per quest’anno e l’aspettativa è che dalla riunione di oggi arrivi l’ok al pagamento di una prima tranche di 330 euro circa, in media, in busta paga dal prossimo mese di maggio.

A Torino i rappresentanti delle relazioni sindacali di Fca e Cnh si trovano di fronte alle delegazioni di Fim, Uilm, Fismic e Quadri. Non è presente la Fiom che non ha sottoscritto il contratto Fiat nel 2011.

Le cifre in ballo

Il piano presentato da Sergio Marchionne mette sul piatto cifre pesanti. Si tratta di 600 milioni nell’arco del piano  2015-2018, rivolto a 48 mila dipendenti auto in Italia di Fiat Chrysler. Una soluzione analoga dovrebbe essere adottata anche per i dipendenti della componentistica mentre per ora restano fuori Magneti Marelli e Cnh Industrial per i quali si pensa di studiare sistemi alternativi.

I bonus medi previsti vanno da un minimo di 1.400 euro l’anno per il 2015-16-17 e di 2.800 per il 2018, fino ad un massimo di 1.900 e 5 mila euro per gli stessi periodi. I bonus sono legati adgli obiettivi di efficienza produttiva e ai risultati economici programmati dall’azienda. Tuttavia, se nessuno dei due obiettivi venisse raggiunto, sarebbe comunque prevista un’erogazione minima di 300 euro.

Il nuovo sistema di retribuzione che permette ai dipendenti di partecipare ai risultati di produttività, qualità e redditività dell’azienda, inclusi i marchi Alfa e Maserati – ha sottolineato ieri Marchionne – rappresenta un passo avanti nelle relazioni industriali. Ne sono convinti anche il segretario Uil Carmelo Barbagallo e la segretaria Cisl Annamaria Furlan.

La trattativa

“L’annuncio di ieri di Marchionne riguarda i 48mila lavoratori di Fca – hanno affermato i sindacati entrando alla riunione del Lingotto – e quindi nella trattativa odierna il nodo è estendere questo nuovo meccanismo anche ai lavoratori della componentistica e di Cnh Industrial, che sono indietro nel sistema Wcm”, quello che punta ad aumentare l’efficienza e la produttività in fabbrica. “Bisogna trovare un modo per incanalare nel nuovo sistema anche gli stabilimenti della componentistica e di Cnh Industrial, una via nuova per agganciare le retribuzioni a parametri di obiettivi futuri”, hanno aggiunto. Mentre per Federico Bellono, segretario regionale della Fiom di Torino, “il rischio è che i lavoratori della Ferrari prendano un sacco di soldi e quelli più colpiti dalla crisi del settore automotive, invece, non prendano niente. Non c’è più un sistema che garantisce aumenti salariali per tutti”. 

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Tags: CnhFca