È stato rinnovato il contratto degli elettrici. L’intesa è stata firmata da Elettricità Futura, Utilitalia, Energia Libera e dai rappresentanti delle principali aziende elettriche del paese (come Enel, Terna, Sogin e Gse) con i sindacati di settore Filctem, Flaei e Uiltec. L’intesa riguarda circa 60mila lavoratori e 130 imprese ed è valida per il triennio 2022-2024.
Rinnovo Ccnl elettrici: l’aumento di stipendio
Dal punto di vista economico, il nuovo Ccnl del settore elettrico riconosce ai lavoratori un aumento di stipendio complessivo di 243 euro, di cui 225 euro sui minimi, 15 euro sulla produttività e 3 sul welfare.
La nota delle imprese
I rappresentanti delle imprese spiegano in una nota che “per favorire il massimo coinvolgimento dei lavoratori e mettere le persone al centro di questa trasformazione epocale, è stato condiviso il documento Protocollo per la valorizzazione della persona nell’impresa e le Linee guida per lo sviluppo della partecipazione nelle Imprese del settore elettrico”.
Inoltre, è stato “rafforzato il ruolo dell’Osservatorio di Settore ed è stata costituita una Commissione Paritetica Nazionale per approfondire l’impatto sui mestieri elettrici tradizionali e i relativi effetti sulla polivalenza delle attività svolte, e operare una ricognizione delle nuove professionalità e competenze emergenti”.
Sono state poi aggiornate le norme sull’apprendistato e la formazione e particolare risalto è stato attribuito anche alle politiche sulla conciliazione dei tempi vita-lavoro e alle pari opportunità.
Falcinelli (Filctem Cgil): “Per aumentare le retribuzioni bisogna rinnovare i contratti”
“Per difendere il ruolo e il valore dei contratti nazionali di lavoro i contratti vanno rinnovati: è l’unico modo per difenderli da chi pensa che ormai il contratto nazionale non debba avere la sua valenza nel modello contrattuale di questo Paese”. Questo il commento di Marco Falcinelli, segretario generale della Filctem Cgil.
“È stato smentito chi pensava che questa, stante l’inflazione e con le difficoltà legate alla pandemia e alla guerra, non fosse la stagione per rinnovare i contratti nazionali. E questo risultato è stato possibile grazie anche ad una visione univoca delle tre organizzazioni sindacali siamo riusciti a dare una risposta positiva ai lavoratori. Questo è il terzo contratto che rinnoviamo dopo il chimico e le miniere e abbiamo altri tavoli aperti”.