Altri due gioiellini italiani finiscono definitivamente nelle mani cinesi.
Le Cucine Berloni, storico marchio che da decenni arreda le case degli italiani, diventano di proprietà dei taiwanesi di Hcg. Un passaggio obbligato per garantire la sopravvivenza dell’azienda, ora in concordato preventivo. Alla famiglia Berloni resta in mano il 6% e tre posti nel Cda, il 44% va ad Intermedia, mentre il 50% sarà appunto in mano alla Hcg. “Ora – ha detto Berloni – mi interessa che il marchio continui a vivere e a operare a Pesaro. Se vorranno io rimarrò presidente onorario della società ma si sappia che per salvare l’azienda ho messo sul piatto tutto quello che avevo, comprese le mie case. Come uomo e come imprenditore ho la coscienza a posto”.
L’altro simbolo del made in Italy che se ne va definitivamente è il marchio Sergio Tacchini. La creatura del tennista che divenne manager e poi, ricoperto di debiti, lasciò tutto ai cinesi dovrà chiudere il 30 settembre l’ultimo negozio monomarca a Gallarate. La bandiera cinese sulla Tacchini ha cominciato a sventolare nel 2007 quando a salvare la società arrivò Hembly International Holdings (uno dei principali gruppi asiatici di distribuzione di abbigliamento). Poi l’intera società passò nella mani della holding cinese H4T e fu un’operazione storica perché per la prima volta i cinesi acquistarono un brand italiano di fama internazionale. Tacchini rimarrà un’icona dell’abbigliamento ma di italiano avrà solo il nome.