L’andamento negativo di Wall Street (Dow Jones -0,9%) condizionata dall’ennesimo calo del greggio non ha frenato l’ascesa delle Borse europee, ormai concentrate sull’appuntamento della Bce di giovedì. In crescita anche l’indice tedesco Zew ai massimi da 11 mesi.
A Milano l’indice Ftse Mis è salito dello 0,91% a quota 19651 punti spinta anche dall’attesa per la riforma delle Banche Popolari. In terreno positivo anche gli altri mercati del Vecchio Continente a partire da quelli che attendono con più interesse (ed ansia) il Quantitative Easing: Madrid +1,24%, Parigi +1,16%. Francoforte solo +0,13%.
Non ha pesato l’eco delle previsioni negative del Fondo Monetario sull’economia globale, in specie quella europea. Più importanza è stata data alle dichiarazioni di Wolfgang Schaeuble: il ministro delle Finanze tedesco ha detto che Berlino accetterà qualsiasi decisione della Bce. Lo spread tra Btp e Bund è salito a 128 punti base e il rendimento del decennale italiano sale all’1,68%. L’euro ha chiuso sopra quota 1,15 dollari dopo che l’indice Nahb sull’andamento del mercato immobiliare statunitense è sceso a gennaio a 57 punti, sotto i 58 punti di dicembre.
E’ continuata in Piazza Affari la corsa delle Popolari, in attesa del decreto del governo: Banco Popolare +5,6%, Bper +7,1%, Credito Emiliano +5,1%. Frena invece Bpm -0,6% dopo il boom di lunedì.
Positive le altre banche: Monte Paschi +3,1%, Intesa +1,3%, Unicredit +1,1%.
Chiude in terreno negativo Eni -0,5%. La società ha approvato l’emissione, di qui a fine anno, di 2 miliardi di bond. Rating buy da parte di Akros.Pesanti Saipem -3,8% e Tenaris -1,9%.Tra i titoli industriali bene Fca +0,5%, Finmeccanica +0,8% e Pirelli +1,1%.
Luxottica, infine, chiude a -0,9% dopo i risultati preliminari di bilancio.