Piazza Affari apre in positivo ma resta debole a causa delle banche. Spicca invece il balzo di Atlantia in avvio (+1,1%). La holding di Autostrade e Aeroporti di Roma (Adr) viene premiata per un insieme di ragioni: da un lato i contri trimestrali pubblicati venerdì scorso; dall’altro i buoni risultati di Adr e le attese per una cessione di una quota del 40% di capitale; infine, l’avanzamento dei lavori per la Variante di Valico. Intermonte ha così confermato le sue previsioni mentre Equita ha mantenuto il giudizio “buy”, sottolineando in particolare la performance di AdR i cui risultati “crescono a doppia cifra” e lasciano presagire che la cessione di una quota “avverrà a prezzi interessanti”.
E’ proprio sulla cessione del 40% di Aeroporti (controllata al 95,91% da Atlantia, con due piccole quote in mano ad alcuni enti locali fra i quali il Comune di Fiumicino) che è concentrata l’attenzione del mercato mentre nel corso del week end Atlantia ha celebrato alla presenza del premier Matteo Renzi l’apertura dell’ultimo diaframma della galleria Val di Sambro, lungo la nuova grande autostrada che affiancherà la attuale A1 Bologna-Firenze. “Una sfida vinta da parte di tutti” ha sottolineato l’Ad Giovanni Castellucci.
Secondo i rumors circolati nelle ultime settimane, Atlantia avrebbe incaricato Goldman Sachs di avviare un sondaggio tra gli investitori infrastrutturali e i fondi sovrani per cedere una prima quota del 20 per cento di Adr tramite un beauty contest. Un altro 20 per cento dovrebbe invece finire ad Adia, il fondo di Abu Dhabi, all’interno dell’operazione Alitalia-Etihad Airways, una volta che la transazione fosse ratificata da Bruxelles. In verità Atlantia ha smentito le indiscrezioni ma il mercato continua a scommetterci, nella convinzione che il dossier sia già sulle scrivanie dei maggiori fondi sovrani del mondo interessati ai numeri e prospettive di crescita del traffico degli aeroporti romani, porta d’ingresso dal Mediterraneo sull’Europa. Le ultime indiscrezioni di stampa citano il Kuwait e il colosso delle infrastrutture Wren House come il maggior candidato ad affiancare Adia, il fondo di Abu Dabi, nell’investimento.
Lo sprint del primo mattino in Borsa, si diceva, è sostenuto dal giudizio degli analisti sui conti trimestrali. Atlantia ha chiuso i primi 9 mesi dell’anno con l’utile netto di competenza del Gruppo a 623 milioni, in aumento di 65 milioni (+12%) rispetto allo stesso periodo del 2013 (+10%, se si escludono le variazioni di perimetro e i fenomeni non ricorrenti). I ricavi dei 9 mesi sono pari a 3,969 miliardi in crescita del 26% rispetto allo stesso periodo del 2013 (+9% a parita’ di tassi di cambio e di perimetro di consolidamento). L’ebitda si attesta a 2,48 miliardi (+25% e +8% a parità di tassi di cambio e di perimetro di consolidamento). In crescita il traffico: + 0,8% sulla rete autostradale italiana; +4,4% su quella estera.
Gli investimenti del gruppo Atlantia dei primi nove mesi hanno raggiunto complessivamente a 708 milioni, in diminuzione di 171 milioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, prevalentemente per effetto del completamento del progetto dell’ecotassa in Francia e dell’ultimazione di alcuni lavori sulla rete in concessione in Italia. Il cash flow operativo prodotto nei nove mesi è pari a 1,613 miliardi, in aumento di 325 milioni (+25%) rispetto ai primi nove mesi del 2013 (+7% a parita’ di tassi di cambio e di perimetro di consolidamento). L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre è sceso a 10,241 miliardi, in calo di 528 milioni ripetto al 31 dicembre 2013.