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Conti pubblici: la crescita delle entrate fiscali allontana lo spettro della manovra correttiva, ma il vero test sarà in autunno

Il surplus delle entrate di quasi 25 miliardi dà respiro ai conti pubblici e tiene a bada le spese impreviste. Sebbene non risolva tutte le sfide autunnali, migliora la prospettiva per il 2024. Il vero impatto si vedrà con i versamenti di fine mese

Conti pubblici: la crescita delle entrate fiscali allontana lo spettro della manovra correttiva, ma il vero test sarà in autunno

L’aumento inatteso delle entrate fiscali, pari a quasi 25 miliardi di euro, offre una nuova opportunità per i conti pubblici italiani. Questo surplus permette al governo di alleviare la pressione sul deficit e ridurre il rischio di una manovra correttiva, offrendo un sollievo al debito già messo alla prova dai crediti d’imposta. Tuttavia, sebbene l’assestamento di bilancio recentemente presentato alla Camera fornisca chiarezza sui saldi finanziari, come sottolinea Il Sole 24 Ore, questa crescita delle entrate non risolve tutte le sfide per l’autunno, ma può offrire una base di partenza migliore. Il quadro finale dipenderà anche dai dati fiscali di fine mese, previsti con un leggero incremento dello 0,40%.

Crescono le entrate, ma impatto limitato sul deficit

L’assestamento di bilancio mostra un aumento delle entrate di 24,7 miliardi di euro, pari al 3,6% in più rispetto alle previsioni iniziali. Questo risultato deriva dalle nuove stime del Documento di economia e finanza (Def) e dalle entrate mensili monitorate dal dipartimento Finanze.

Tuttavia, solo 2,4 miliardi di questi fondi extra hanno avuto un impatto diretto sul deficit, poiché non erano inclusi nel piano finanziario precedente. Gran parte di questi soldi è stata assorbita rapidamente da spese inattese, come 898 milioni di euro per le compartecipazioni tributarie delle Regioni autonome e 543 milioni di euro per premi di gioco. In sostanza, l’aumento delle entrate non altera il bilancio in modo significativo, mantenendo l’equilibrio apparente e ignorando l’appello del Fondo Monetario Internazionale per un “aggiustamento fiscale risoluto e incisivo” e per la “piena attuazione del Pnrr”, che avanza a passo di lumaca.

Come Irpef, Ires e Iva Influiscono sul bilancio

Esaminando i dettagli finanziari, le entrate tributarie emergono come il principale fattore di crescita. Quest’anno, il bilancio aggiornato mostra un incremento di 16,44 miliardi di euro, grazie a quasi 8,9 miliardi di euro in più provenienti dall’Irpef e circa 6,5 miliardi dall’Ires. Tuttavia, l’Iva segna una riduzione di circa 3,2 miliardi di euro.

Questi risultati devono essere interpretati considerando diversi fattori. La crescita economica stimata per quest’anno, pari all’1%, è in linea con le previsioni della Nadef 2023, alla base della legge di bilancio. Tuttavia, le entrate fiscali hanno superato le aspettative grazie all’aumento dell’occupazione, che ha incrementato le ritenute. Invece, il calo dell’Iva è da attribuire a una riduzione dell’inflazione e ai cambiamenti nelle pratiche fiscali, come la fattura elettronica. Nonostante questa contrazione, l’Iva rimane comunque vicino ai 200 miliardi di euro.

Anche le entrate extratributarie hanno visto una crescita significativa, con un incremento netto di 10,359 miliardi di euro. Gran parte di questo incremento proviene dai 7,3 miliardi di euro versati dalla Cassa Depositi e Prestiti per rimborsare i buoni postali. Inoltre, le rate del Pnrr hanno aggiunto 2,6 miliardi di euro in sovvenzioni extra. Infine, il ministero della Salute ha restituito 1 miliardo di risparmi dai fondi Covid e i dividendi delle partecipate hanno portato 915 milioni di euro in più.

Più entrate, ma anche più spese

Le entrate fiscali sono cresciute, ma le spese sono aumentate di pari passo; quindi, il bilancio pubblico non cambia molto. Le nuove spese includono:

  • 13,7 miliardi di euro per i bonus edilizi
  • 4,5 miliardi di euro per bonus destinati alle imprese del Sud
  • 1,2 miliardi di euro per la ricerca e sviluppo

In aggiunta, ci sono stati 3,44 miliardi di euro di rimborsi fiscali aggiuntivi che hanno richiesto ulteriori correzioni nel bilancio.

Quindi, sebbene ci sia più denaro nelle casse dello Stato, le nuove spese hanno assorbito gran parte di questo surplus, senza cambiare significativamente il deficit complessivo. Tuttavia, questo surplus allevia temporaneamente il timore di una manovra correttiva, anche se la situazione rimane complessa e il vero banco di prova arriverà con l’autunno.

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