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Conte presenta a Meloni la lista delle proscrizioni ma assolve Lollo: la prossima volta fermeranno insieme il Frecciarossa?

Imagoeconomica

“Presidente Meloni, è una questione morale. A casa Delmastro, Sgarbi e Santanchè“: comincia così la lettera aperta alla premier indirizzata dal leader dei Cinque Stelle, Giuseppe Conte (“Giuseppi” per l’amico Donald Trump) ospitata da “la Repubblica”. Conte non le manda a dire e reclama un repulisti nel Governo delle figure più controverse. Ma curiosamente, come ha notato “il Riformista”, dalla lista di proscrizione manca un nome: quello del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, detto Lollo, il “cognato d’Italia” essendo il partner di Arianna Meloni. Perché questo trattamento di favore? Lollo non è quello che colleziona una gaffe dietro l’altra e che ha chiesto al capotreno del Frecciarossa Roma-Napoli di fermare il convoglio per scendere inopinatamente a Ciampino? Non proprio il massimo della correttezza istituzionale, si direbbe, qualunque fossero le ragioni accampate dal ministro. Ma Conte lo salva comunque. Come spiegare questo sorprendente doppiopesismo: plotone d’esecuzione per alcuni, certamente difficile da difendere anche per l’avvocato d’Italia che ci ha abituato ai più incredibili trasformismi, e concessione della grazia per Lollobrigida? Bisognerebbe chiederlo a lui ma forse non hanno del tutto torto quelle malelingue che pensano che, al di là delle sceneggiate in Parlamento, in realtà quella di Conte sia l’opposizione di sua Maestà, molto scenografica ma tutt’altro che incalzante. E infatti gli scambi di favori tra Conte e Meloni non mancano, anche se ieri la premier, per difendersi dalla riluttanza a firmare il Mes, ha ricordato con perfidia che proprio Conte lo approvò nel buio delle tenebre. Chiedere in Rai per saperne di più sui rapporti Meloni-Conte.

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